Maltempo ottobre e novembre 2011
Tra fine ottobre e novembre 2011 l'Italia è stata interessata da piogge eccezionali che hanno provocato alluvioni e dissesti, in particolare nelle Regioni del nord.
I territori maggiormente colpiti sono stati: Liguria di Levante e Alta Toscana il 25 e il 26 ottobre; Piemonte, di nuovo Liguria e Comune di Genova il 4 novembre e, successivamente, Campania, Basilicata, Puglia e Isola d’Elba. Tra il 22 e il 23 novembre anche alcune province della Calabria e della Sicilia sono state interessate da eccezionali eventi atmosferici. Questi eventi hanno causato vittime, dispersi e feriti, oltre a ingenti danni alle abitazioni, alle infrastrutture viarie, ai servizi essenziali e alla rete di telecomunicazioni.
Il 4 novembre una nuova forte perturbazione ha colpito la città di Genova, causando sei vittime, per poi estendersi in Piemonte e Liguria di Ponente. Nei giorni successivi la perturbazione si è spostata su Isola d'Elba, Campania, Basilicata e Puglia. Le intense precipitazioni sulla città di Genova, che hanno interessato il bacino del Bisagno, che sfocia nel territorio del capoluogo Ligure, hanno determinato una piena repentina. L'eccezionale quantità di acqua e il conseguente trasporto di detriti, proveniente dal Rio Fereggiano, affluente del Bisagno, è stata verosimilmente la causa del grave fenomeno di rigurgito ed esondazione nei quartieri di nord est della città. Le condizioni meteorologiche avverse hanno continuato a interessare la Liguria di Ponente, i bacini liguri-padani, il Piemonte, la Valle d'Aosta, il Veneto e la Toscana.
Tra il 4 e l'8 novembre 2011 le intense precipitazioni su Piemonte e Liguria hanno determinato sensibili e repentini incrementi sull'asta fluviale del Po e dei suoi affluenti. A partire dal 6 novembre i fenomeni si sono estesi e temporali molto localizzati hanno interessato Toscana, Campania, Basilicata e Puglia.
Nella Regione Campania a partire dal 6 novembre si sono verificati temporali nelle province costiere della regione, in particolare nel napoletano. Particolarmente colpiti Napoli, Torre del Greco, Nisida, Pozzuoli ed Ercolano. Nella zona di Pozzuoli a causa della caduta di un albero una persona ha perso la vita.
Nella stessa giornata, il 6 novembre, anche la Provincia di Matera è stata interessata da temporali molto localizzati che hanno causato l'ingrossamento di corsi e torrenti e il trascinamento di un’auto in cui erano presenti due persone.
Il 7 novembre all'Isola d'Elba, a Marina di Campo, un fenomeno particolarmente intenso ha determinato mareggiate e temporali localizzati, che hanno causato allagamenti, danni alle infrastrutture e alle abitazioni e una vittima.
Eccezionali eventi meteorologici hanno interessato tra il 22 e il 23 novembre anche le province di Reggio Calabria, Crotone e Catanzaro in Calabria e la provincia di Messina in Sicilia, causando vittime e ingenti danni sul territorio.
In particolare, in provincia di Messina gli effetti più gravi si sono verificati in alcune frazioni del comune di Saponara, dove si sono attivati fenomeni di soil slip – innesco di frane superficiali – e nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto, dove la piena repentina del torrente Longano ha interessato il centro abitato.
Attivazione del Servizio Nazionale di Protezione Civile. Dal 4 all'8 novembre il Comitato Operativo di Protezione Civile – convocato dal Capo Dipartimento - si è riunito in seduta permanente. Il Servizio di Protezione Civile è stato attivato per fornire assistenza e supporto alla popolazione colpita ed evacuata e per presidiare il territorio.
In Liguria, il coordinamento delle forze in campo è stato assicurato dall’Unità di crisi attivata presso la Regione Liguria, dove ha operato anche un team del Dipartimento della Protezione Civile per garantire il necessario supporto e il raccordo con la struttura nazionale. Sono stati attivati, in stretto raccordo con i sindaci, i CCS - Centri di Coordinamento Soccorsi, nelle quattro province di Genova, La Spezia, Savona e Imperia. Anche presso i CCS di queste ultime due Province erano operativi team del Dipartimento.
In Piemonte la struttura regionale di protezione civile, in raccordo con il Dipartimento, ha seguito l’evoluzione dei fenomeni e pianificato le misure preventive necessarie per ridurre l’impatto degli eventi sul territorio. Anche in Piemonte ha operato un team del Dipartimento in collaborazione con le strutture locali. Si sono verificati eventi franosi e allagamenti, che hanno compromesso la viabilità locale e determinato evacuazioni a scopo precauzionale.
Un team del Dipartimento si è recato a Parma per monitorare l’evoluzione della piena del Fiume Po, in raccordo l’Aipo-Agenzia interregionale per il fiume Po e in coordinamento con tutte le regioni coinvolte. Il monitoraggio dell’evoluzione della piena del Po, che ha riguardato l’asta principale del fiume, ha avuto l’obiettivo di valutare anche l’adozione di eventuali misure da parte del Sistema di protezione civile.
Anche il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli ha incontrato, presso la sede della Regione Liguria, i vertici istituzionali e le strutture operative di protezione civile per seguire la situazione sul campo. Nelle Regioni Liguria e Piemonte tra il 4 e l'8 novembre sono stati impiegati circa 3.600 uomini delle strutture operative supportati da oltre 1.000 mezzi.
A seguito degli eccezionali eventi atmosferici che hanno colpito le province calabre e la provincia di Messina, il 22 novembre 2011 è stata attivata presso il Dipartimento della Protezione Civile un’Unità di Crisi. Il giorno stesso sono stati costituiti in Sicilia un Ccs a Messina e tre Coc nei comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Spadafora e Messina e in Calabria un Ccs a Catanzaro e tre Coc in provincia di Reggio Calabria. Nella mattinata del 23 novembre il Capo Dipartimento della Protezione Civile si è recato in entrambe le Regioni per constatare di persona i danni causati dagli eventi.
Per monitorare le zone a rischio e fronteggiare la situazione emergenziale, oltre a Vigili del Fuoco, Forze armate e Forze di polizia, e Croce Rossa Italiana, si è attivato anche il Volontariato di Protezione Civile e in particolare quelle organizzazioni nazionali di volontariato specializzate in ricerca e soccorso e assistenza sanitaria.
Provvedimento normativi. In considerazione dell'eccezionale ondata di maltempo caratterizzata da diffuse e intense precipitazioni responsabili dell’esondazione di corsi d'acqua, con conseguenti allagamenti di centri abitati, movimenti franosi e fenomeni di dissesto idraulico nelle regioni Liguria, Piemonte e Valle d'Aosta, lo stesso giorno, è stata firmata per questi territori, la dichiarazione dell’eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari. Il Capo Dipartimento è stato nominato Commissario delegato per “l’adozione di ogni indispensabile provvedimento e per assicurare ogni forma di assistenza e di tutela degli interessi primari della popolazioni interessate, nonché ogni misura idonea al superamento del contesto emergenziale”.
In previsione, poi, del perdurare delle gravi precipitazioni che nelle giornate successive al 4 novembre hanno interessato ulteriori territori attraversati dal fiume Po e dai suoi affluenti, la dichiarazione è stata estesa, il 5 novembre 2011, anche alle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.
L'11 novembre il Consiglio dei Ministri ha inoltre dichiarato lo stato di emergenza, fino al 30 novembre 2012, in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche che si sono verificate tra il 4 e l’8 novembre 2011 nelle regioni Liguria e Piemonte. Con l’ordinanza n. 3985 il Presidente della Regione Liguria è stato nominato Commissario delegato per attuare le iniziative necessarie a fronteggiare i danni derivanti dall’emergenza.
Per le eccezionali avversità atmosferiche che hanno interessato la provincia di Messina il 22 novembre 2011, è stato dichiarato, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 novembre 2011, lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2012. L’Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n.11 del 25 giugno 2012 ha nominato Commissario Delegato per la gestione degli interventi in emergenza il Presidente della Regione Sicilia.
Con Dpcm del 13 dicembre 2011 è stato dichiarato fino al 31 dicembre 2012 lo stato di emergenza anche per le province di Catanzaro, Reggio Calabria e Crotone. Il Presidente della Regione Calabria è stato nominato Commissario Delegato, con l’Ordinanza del Capo Dipartimento n.8 del 14 giugno 2012.
Chiusura degli stati di emergenza. Lo stato di emergenza in Liguria, Piemonte e Toscana è scaduto il 30 novembre 2012. Con le ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 46 del 4 febbraio 2013, n. 48 del 7 febbraio 2013 e n. 45 del 31 gennaio 2013 sono state individuate le amministrazioni compententi in via ordinaria che devono completare gli interventi per il definitivo superamento dell'emergenza causata dal maltempo: la Regione Liguria, la Regione Piemonte e la Regione Toscana.
L'ocdpc n. 71 del 29 marzo 2013 ha indicato nella Regione Siciliana l'amministrazione che deve completare le attività per risolvere le criticità causate dal matempo nella provincia di Messina. Per completare gli interventi nelle province di Catanzaro, Reggio Calabria e Crotone è stata individuata invece la Regione Calabria, con l'ocdpc n. 72 del 2 aprile 2013.
L’evento che ha interessato le province di La Spezia e Massa Carrara, in particolare il bacino del Magra, il 25 e il 26 ottobre 2011, ha avuto una durata complessiva di circa 15-18 ore. Tredici le vittime, tra queste anche un volontario di protezione civile, Sandro Usai, che ha perso la vita durante i soccorsi.
Le intensissime precipitazioni hanno determinato delle piene repentine, flash floods, accompagnate da un notevole trasporto di depositi nei corsi d’acqua minori, affluenti del Torrente Vara e nei canali e ruscelli che confluiscono direttamente a mare nell’area delle Cinque Terre, in particolare a Vernazza e Monterosso. Si sono inoltre verificati fenomeni di piena significativi nel Torrente Vara e nel fiume Magra, con tempi di ritorno stimabili tra i 30 e 50 anni. Questa portata non sembra rappresentativa dell’entità dell’evento di piena sull’intero bacino a causa dei diffusi fenomeni di tracimazione che hanno determinato l’esondazione nei tratti a monte della foce di vaste aree, con volumi d’acqua molto significativi. Numerosi dissesti, colate di fango e detritiche hanno riguardato tutti i versanti dei bacini idrografici interessati. A seguito delle intense precipitazioni, seppur di breve durata e viste le caratteristiche del territorio, si sono verificati significativi innalzamenti dei livelli idrometrici sia del reticolo principale che secondario. Una prima stima statistica dei tempi di ritorno di questi fenomeni li collocano tra gli eventi rari.
La Liguria e la Toscana avevano emesso avvisi di criticità elevata nei giorni precedenti l’evento e messaggi di allerta di livello massimo, come previsto dalle proprie procedure.
Le azioni del Sistema di Protezione Civile. Da subito, il Sistema di Protezione Civile – a livello locale, regionale e centrale – si è attivato per fornire soccorso e assistenza alla popolazione colpita dalle alluvioni e per presidiare il territorio. Numerose le situazioni di criticità sulle reti stradale e ferroviaria, e per quanto riguarda l'erogazione dei servizi essenziali.
Dal 25 ottobre sono state disposte evacuazioni in alcuni comuni coinvolti in Liguria e Toscana. Migliaia di famiglie sono state costrette ad allontanarsi dalle proprie abitazioni.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha seguito l’evolversi degli eventi, attraverso: rapporti costanti con le sale operative nazionali e regionali e con i Centri Funzionali Decentrati; continui aggiornamenti del Comitato Operativo, riunito in seduta permanente dal 25 al 27 ottobre; diversi sopralluoghi nelle zone colpite da parte di team di esperti del Dipartimento. Team del Dipartimento si sono recati pressi i centri di coordinamento sul posto per supportare le autorità locali, sia in Toscana , ad Aulla, sia in Liguria.
Nella sola Provincia di La Spezia – al 31 ottobre – hanno operato oltre 1.000 uomini delle strutture operative: Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia di Stato, Forze Armate, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Croce Rossa Italiana.
Nella Provincia di Massa Carrara hanno operato invece circa 250 uomini durante la prima emergenza, tra cui Forze Armate, Marina Militare, Carabinieri, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Municipale e Polizia di Stato. A La Spezia e Massa Carrara, tra il 25 ottobre e l’8 novembre, hanno prestato soccorso circa 1.300 volontari di protezione civile – in particolare 600 in Toscana e 700 in Liguria – provenienti dalle Regioni Lombardia, Piemonte, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e dalla Croce Rossa oltre che dalle organizzazioni nazionali di protezione civile.
Provvedimenti normativi. Data la gravità della situazione il Consiglio dei Ministri, riunito in via straordinaria il 28 ottobre 2011, ha deliberato lo stato di emergenza in relazione alle eccezionali avversità atmosferiche che si sono verificate nel mese di ottobre 2011 nel territorio delle province di La Spezia e Massa Carrara. Il Consiglio ha approvato un primo stanziamento di 65 milioni di euro; questi fondi sono integrati dalle Regioni.
Il 5 novembre, sono state emanate due ordinanze - la n. 3973 e la n. 3974 - relative ai primi interventi urgenti di protezione civile per fronteggiare i danni conseguenti alle alluvioni di ottobre 2011.
Le ordinanze hanno nominato i Presidenti delle Regioni Toscana e Liguria Commissari delegati per il superamento dell’emergenza.
Lo stato di emergenza in Liguria e Toscana è scaduto il 30 novembre 2012. Con le ordinanze del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 46 del 4 febbraio 2013 e n. 45 del 31 gennaio 2013 sono state individuate le amministrazioni compententi in via ordinaria che devono completare gli interventi per il definitivo superamento dell'emergenza causata dal maltempo: la Regione Liguria e la Regione Toscana.
A seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito diverse regioni d’Italia nei mesi di ottobre e novembre 2011, gli italiani hanno dimostrato la propria solidarietà alle popolazioni di Liguria, Toscana e della provincia di Messina, per la quali sono state attivate rispettivamente due raccolte fondi mediante l'attivazione di numeri solidali 45500 e 45590.
Con le donazioni, tramite sms e telefonate, per le regioni Liguria e Toscana sono stati raccolti 6.158.165, cioè quasi 76mila euro in più rispetto ai 6.082.432 euro che erano stati conteggiati durante il precedente incontro del Comitato dei Garanti, il 26 maggio 2014. Le variazioni di importo, registrate in questi anni, sono legate alle effettive riscossioni delle donazioni da parte degli operatori di telefonia, sulle quali non è stato effettuato alcun rincaro. Rispetto al totale delle donazioni, 3.589.002 euro sono stati destinati alla Liguria e 2.569.163 alla Toscana. La cifra raccolta a favore delle popolazioni colpite dagli eventi meteorologici nella provincia di Messina ammonta a oltre 810mila euro.
La raccolta fondi per Liguria e Toscana è stata prevista e regolamentata dalle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3973 e 3974 del 2011 mentre quella a favore della provincia di Messina è stata disciplinata con Ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n.11 del 25 giugno 2012.
Liguria. La Regione ha scelto di destinare le somme a quei Comuni che hanno contato il maggior numero di vittime e i danni più pesanti alle infrastrutture pubbliche e private, in particolare Genova e Borghetto Vara. Per la realizzazione delle opere sono stati stanziati in totale quasi 3 milioni e 600mila euro.
Il Comune di Borghetto Vara ha elaborato il progetto ”Ritorno alla vita della Frazione Cassana" per la messa in sicurezza della frana che ha colpito la frazione, il ripristino di tratti della viabilità comunale e di servizi essenziali. I lavori sono terminati a novembre 2013 e sono stati inaugurati il 20 dicembre 2013 alla presenza del Presidente della Regione.
Il Comune di Genova si è invece concentrato sulla realizzazione di interventi sul Ferreggiano e le zone antistanti, nell’ambito delle più generali attività di messa in sicurezza del torrente. Anche queste opere, come a Borghetto Vara, sono state affidate in somma urgenza. Alcune sono già state ultimate nel mese di maggio 2012, come il ripristino degli impianti termici degli edifici scolastici interessati dall'esondazione del Ferreggiano. E’ stato inoltre previsto il finanziamento di una parte del progetto di prevenzione a favore della cittadinanza: l'installazione di un sistema di allertamento, comprensivo di pannelli a messaggistica variabile, stazione meteorologica e sistemi di rilevamento delle piene torrentizie.
Toscana. I sindaci dei Comuni interessati dall'emergenza, il 10 maggio 2012, hanno deciso di impiegare i 2milioni e 600mila euro derivanti dalle donazioni nella ricostruzione, secondo criteri eco-compatibili, della scuola elementare “Micheloni” di Aulla, per la quale è stato stimato un costo di 2 milioni e 900mila euro. Il cantiere è stato allestito nel mese di settembre 2014, con un ritardo di oltre un anno rispetto ai tempi inizialmente previsti, perché si è deciso di ricostruire l’edificio in zona non soggetta a pericolosità idraulica, nell’ex area ferroviaria di Aulla. Nell’alluvione di ottobre-novembre 2011, l’edificio era infatti stato danneggiato perché situato in area a rischio. Le operazioni preliminari all’apertura del cantiere hanno previsto quindi l’acquisto di un nuovo terreno, su cui sono state eseguite le necessarie operazioni di bonifica ambientale e da ordigni bellici. I lavori sono stati ultimati nel mese di ottobre 2016.
Sicilia. Con l’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n.11 del 25 giugno 2012, il Dipartimento è stato autorizzato a ricevere le risorse derivanti da una nuova raccolta di fondi, tramite l’invio di sms, destinata alla popolazione della provincia di Messina, colpita dagli eventi alluvionali nei mesi di febbraio e marzo 2011 e il 22 novembre 2011. La Regione Siciliana ha deciso di destinare fondi delle donazioni alla ricostruzione e al ripristino di alcune prime case nei Comuni di Barcellona Pozzo di Gotto e Saponara. Una parte delle donazioni è invece destinata al consolidamento di un versante a Saponara e al ripristino strutturale di una scuola media, sempre a Saponara. In particolare, è partito il progetto di ripristino dell’edificio scolastico, con le operazioni di gara necessarie all’affidamento dei lavori. Tutte le opere sono state ultimate tra giugno e dicembre 2016.
Comitato dei Garanti. Per vigilare sull’utilizzo delle risorse destinate alle regioni Liguria e Toscana, è stato istituito un Comitato di garanti, formato da tre membri. In seguito all’attivazione di una raccolta fondi anche per la provincia di Messina, il Comitato è stato ampliato con un quarto componente.
Il Presidente del Comitato dei Garanti è il Prof. Paolo Germani, già Ispettore generale capo del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, esperto in materia di controlli di finanza pubblica. I presidenti delle Regioni Liguria e Toscana hanno inoltre designato rispettivamente, Francesco Lalla, Procuratore della Repubblica di Genova, e l'On.Paolo Fontanelli Questore parlamentare. Il Presidente della Regione Siciliana ha infine nominato come rappresentante l'ing. Pietro Lo Monaco, Dirigente Generale del Dipartimento della protezione civile della Regine Siciliana, poi sostituito dall'ing. Calogero Foti.
Il Comitato dei Garanti, istituito con i Dpcm del 17 febbraio 2012 e modificato con Dpcm del 20 luglio 2012, Dpcm del 1° agosto 2012 e Dpcm 17 aprile 2013, assicura la supervisione sull’utilizzo dei fondi provenienti dai numeri solidali. Sono convocati alle riunioni del Comitato dei Garanti: la Rai Radiotelevisione italiana; gli operatori della comunicazione e dei media LA7, RTI-Mediaset, il Comitato “Un aiuto Subito” e Sky Italia; gli operatori di telefonia Telecom Italia, Vodafone, Wind, Fastweb, H3G, Tiscali, Teletu, Noverca, Coop, Postemobile, Twt, Uno Communications, CloudItalia Telecomunicazioni.
Nel corso della riunione del 1° giugno 2017, a ultimazione degli interventi, il Comitato dei Garanti, ha deliberato la conclusione della propria attività.