Frana di Cerzeto

Nel marzo 2005 frana il centro storico di Cavallerizzo, frazione di Cerzeto, comune calabrese della provincia di Cosenza. La strada principale che attraversa il paese è interrotta. Dai rilievi condotti dalla Protezione Civile, su 60 mila mq valutati 11 mila risultano gravemente danneggiati, 12 mila mediamente danneggiati, 15 mila con danni leggeri e 23 mila senza danni. Sono 124 gli edifici danneggiati, mentre 183 non subiscono danni. Al momento della frana, meno del 50% degli edifici è abitato. Su una popolazione di 581 abitanti, oltre la metà – 329 – sono le persone evacuate.

Lo stato di emergenza viene dichiarato l’11 marzo 2005 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, e in seguito prorogato più volte, fino al Dpcm del 23 dicembre 2011 che fissa la fine dell'emergenza al 29 febbraio 2012. Il 29 aprile 2005 il Capo Dipartimento della Protezione civile è nominato Commissario delegato con l’ordinanza n. 3427.

La frazione di Cavallerizzo poggia su una frana storica, nota da oltre un secolo, ed è costruita su terreni instabili caratterizzati da altissimo rischio idrogeologico e da elevata sismicità.

Gli studi commissionati dal Dipartimento della Protezione civile evidenziano che: “l’intera frazione di Cavallerizzo è sita su di una frana classificabile come attiva. La parte alta del paese è in abbassamento, mentre le parti media e bassa del paese sono in traslazione con un movimento stimato verso est di almeno un cm all’anno. Tale velocità di spostamento non si riscontra nelle altre zone indagate ed in particolare nelle altre frazioni di Cerzeto.”

Emerge l’esigenza di delocalizzare Cavallerizzo, ricostruendola in un’area diversa del comune di Cerzeto. Un intervento di protezione civile che vuol essere esempio di prevenzione, oltre che del rischio idrogeologico, anche del rischio sismico, con la ricostruzione del patrimonio immobiliare in un luogo sicuro e secondo criteri antisismici. Qualche mese dopo viene avviato il progetto di ricostruzione del nuovo centro abitato che sarà collocato nella vicina località di Pianette, nel comune di Cerzeto.

L’individuazione delle aree, la progettazione e la realizzazione del nuovo nucleo di abitazioni sono di competenza del Commissario delegato, come previsto dall’Opcm n. 3472 del 10 ottobre 2005.

Il cantiere viene aperto nell'ottobre 2007.

Il progetto, concordato con i cittadini, riprende le caratteristiche dell'abitato originario: la nuova area residenziale si compone di cinque quartieri, le tradizionali gjitonie, disposte secondo la tipica forma di petali di un fiore. Le 260 case per circa 560 persone, affacciate su sei piazze, sono state personalizzate sulla base delle richieste pervenute nel corso dei lavori dai nuclei familiari.

Per favorire le occasioni di incontro tra i cittadini, il Dipartimento della Protezione Civile ha realizzato nelle vicinanze di Cavallerizzo un centro di aggregazione, inaugurato a marzo 2007. Per favorire la ripresa, nell'area artigianale di Colombra in prossimità del centro abitato, sono stati realizzati e già consegnati al Sindaco di Cerzeto una falegnameria e due capannoni per attività edili.

A febbraio 2011 sono stati consegnati i primi 40 alloggi e quattro unità commerciali in due quartieri, Inserte e Breggo, a Pianette. A dicembre 2011 sono terminati i lavori di realizzazione del nuovo centro abitato. I 261 edifici realizzati interamente a carico dello Stato e nel pieno rispetto delle normative antisismiche hanno avuto un costo complessivo pari a circa 67,5 milioni di euro – per la ricostruzione di circa 48.000 mq di residenze, magazzini, attività commerciali e artigianali.

Il 29 febbraio 2012 è scaduto lo stato di emergenza. Con l'ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n. 77 dell'11 aprile 2013 il Comune di Cerzeto è stato individuato come amministrazione competente a coordinare le attività necessarie a superare in maniera definitiva le criticità causate dal dissesto idrogeologico. 

La nuova Cavallerizzo nasce nella località di Pianette a valle del paese originario.

Il progetto rispetta le caratteristiche della comunità colpita, con l’obiettivo di ricostituire il “paese” nella sua interezza e non solo di ridare una casa a chi l’ha perduta.

Cavallerizzo fa infatti parte della dorsale di insediamenti arbëresch, di tradizione albanese in Italia, il cui tessuto urbano è caratterizzato dalle gjitonie, quartieri composti da tre o quattro case abitate da famiglie legate da una relazione di stretto vicinato. Questa realtà ha fornito il modello di riferimento per disegnare i nuovi spazi pubblici ed i modi dell’abitare, tenendo conto delle relazioni tra parenti, amici, nuclei familiari.

Il nuovo nucleo residenziale, per 564 abitanti, è costituito da 264 unità abitative, 5 locali per attività commerciali da spazi pubblici, spazi verdi ed orti. È prevista anche la costruzione di una scuola e una chiesa.

Come nell'abitato originario, la nuova area residenziale si compone di cinque quartieri, le gjitonie, disposte secondo la tipica forma di petali di un fiore con sei piazze. Le case, disposte a schiera e affacciate sulle piazze, sono state personalizzate sulla base delle richieste avanzate dai singoli nuclei familiari.

Il costo complessivo dei lavori e degli ulteriori oneri dell'area residenziale è pari a circa 50 milioni di euro. Il costo a mq delle unità abitative, comprese tutte le opere di urbanizzazione, sarà di poco inferiore ai 1.300 euro.

Il progetto ha vinto nell’ottobre 2009 il Premio Ancitel per la sostenibilità ambientale e sociale perché realizzato con soluzioni innovative dal punto di vista dell’efficienza energetica.

In seguito alla frana  il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto studi per la valutazione della pericolosità e del rischio nel centro abitato di Cavallerizzo. Gli studi sono stati eseguiti sia dalle strutture stesse del Dipartimento, sia dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, dall' Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche che dal Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano con la società di spin-off Telerilevamento Europa.

Dai dati raccolti è emerso che le condizioni di rischio per la popolazione della zona sono estremamente elevate, in quanto l'abitato di Cavallerizzo è interessato per tutta la sua estensione da tre frane posizionate su una deformazione gravitativa profonda di versante. Inoltre, la zona ha una notevole sismicità. L'abitato di Cavallerizzo è infatti interamente attraversato dalla faglia San Fili - Cerzeto - San Marco Argentano che, per le sue caratteristiche geologico-strutturali e geomorfologiche, è da considerarsi capace di generare terremoti. Analisi di sito condotte dal Servizio Sismico del Dipartimento della Protezione Civile indicano possibili accelerazioni di picco, che sono in grado di mettere a rischio gli edifici, le strutture e le infrastrutture presenti nell'abitato di Cavallerizzo, nonché di determinare l'innesco di movimenti franosi sismo-indotti.

Per garantire alla popolazione un adeguato livello di sicurezza sostenibile a lungo termine si è deciso di spostare l'intero abitato in una zona sicura. La nuova localizzazione del centro abitato di Cavallerizzo è l'area di Pianette, posta immediatamente ad est del centro abitato di Cerzeto, sul versante opposto a quello di Cavallerizzo. La zona garantisce condizioni di sicurezza idrogeologica e sismica nettamente migliori dell'area di Cavallerizzo e risponde alla necessità, espressa dalla comunità locale, di non distanziarsi eccessivamente dal vecchio centro abitato.