Esondazione del Tevere

Il maltempo che colpise Roma nel dicembre 2008 provoca un’ondata di piena del fiume Tevere. Gli ormeggi di alcuni barconi e pontoni che solitamente stazionano sul fiume si rompono e una motonave e quattro pontoni si incagliano sotto le volte di ponte Sant’Angelo, nel centro storico della Capitale, ostruendo il deflusso della corrente.

Si rendono necessarie, quindi, delle complesse e delicate operazioni di rimozione, in cui vengono impiegate le migliori professionalità del Sistema Nazionale della Protezione Civile.
Intervengono tecnici della Marina Militare, della Guardia Costiera, dei Vigili del fuoco e del Dipartimento della Protezione Civile, che coordinano tutte le componenti del Sistema, comprese le Forze di Polizia e le squadre dei volontari. Partecipano alle operazioni anche l’Ama e il Servizio Giardini del Comune di Roma.

Tutti gli interventi si realizzano prestando la massima attenzione alla struttura del ponte, che risale all’epoca dell’imperatore Adriano e sopra il quale Papa Clemente IX fece realizzare il nuovo parapetto dal Bernini e le dieci statue degli angeli dagli allievi della sua scuola.

La piena lascia a Roma i suoi segni lungo il corso cittadino del Tevere. Sono rifiuti, frammenti di legname accatastato sotto i ponti, cedimenti di alberi sulle sponde, resti sulle banchine: danni piccoli e grandi disseminati tra Castel Giubileo e la foce. Viene data così una prima risposta all’emergenza Tevere causata dal maltempo.

A partire dal mese di gennaio 2009 inizia una seconda fase che prevede interventi di pulizia e bonifica del fiume e opere finalizzate alla sicurezza nel tratto metropolitano del Tevere che va da Castel Giubileo alla foce. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile d’intesa con il Commissario delegato per la Regione Lazio, il Presidente Piero Marrazzo, assume il coordinamento delle amministrazioni e dei soggetti competenti per lo svolgimento delle operazioni. Questa attività è prevista dall'ordinanza n. 3734 del 16 gennaio 2009. Nell’ordinanza è anche inserita una azione di generale riordino delle strutture galleggianti, che sono quelle fisse o ancorate alle banchine come i ristoranti e alcuni circoli sportivi, e dei barconi presenti sul fiume.

 

 

A marzo 2009 cominciano i primi interventi di pulizia, bonifica e funzionalità idraulica del fiume Tevere, nel tratto compreso tra Castel Giubileo e la foce. La violenta ondata di maltempo ha causato numerosi danni idraulici e ambientali, con accumulo di rifiuti, detriti e legname contro le colonne dei ponti, smottamenti sulle sponde e incaglio di relitti sulle banchine. Le attività di sistemazione del bacino del Tevere sono previste dall’ordinanza 3734 del 16 gennaio 2009 e definite con il decreto di attuazione firmato dal Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso.

Le operazioni vengono portate avanti da Regione Lazio, Comuni di Roma e Fiumicino, Autorità di bacino. Il coordinamento dei lavori è affidato al Capo Dipartimento della Protezione Civile, d'intesa con il Commissario Delegato per la Regione Lazio. Tutti gli interventi messi a punto dalle amministrazioni coinvolte sono in linea con quanto già previsto dalla pianificazione ordinaria. Tra le attività programmate, anche quelle inserite nel Piano Stralcio per Roma -P.S.5- Piano di Bacino del fiume Tevere, relativo al tratto metropolitano del fiume, come pure l’attuazione delle misure riguardanti il regolamento della navigazione e lo stazionamento di barconi e galleggianti. Sono previsti inoltre il censimento delle strutture galleggianti e la rimozione dei relitti abbandonati a seguito della piena.

Viene realizzato anche l'aggiornamento del rilievo batimetrico del Tevere, con la mappa dettagliata dei fondali che consentirà di programmare al meglio le attività di sistemazione del letto del fiume. Un'attenzione particolare viene dedicata al litorale di Ostia e Fiumicino, con la pulizia delle spiagge e il dragaggio del porto canale, significativamente insabbiato dopo la piena dello scorso dicembre, fino alla linea di costa. Il lavoro, oltre a consentire il regolare transito dei natanti, assicurerà i necessari criteri di sicurezza per eseguire eventuali interventi di soccorso a mare.

Due gommoni della polizia idraulica, coordinata dall'Ardis -Agenzia regionale difesa del suolo, vigileranno sulla sicurezza delle operazioni, insieme alle altre forze dell'ordine impegnate nei lavori. Le attività relative alla prima fase, il cui ammontare complessivo è pari a 6.680.00 Euro, impegnano oltre 60 persone tra operai, tecnici e addetti alla vigilanza dei cantieri. I lavori terminano il 31 maggio 2009, ad eccezione degli interventi di dragaggio di Porto Canale, della darsena di Fiumicino e della vasca di colmata, che vengono ultimati entro il 30 dicembre 2009.

Il programma per i lavori d’intervento, pianificato con la Regione, il Comune di Roma e l’Autorità di Bacino, è stato condiviso con i circoli sportivi attivi lungo il Tevere e con le principali associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente, Marevivo, WWF, Amici della Terra, Italia Nostra. Per favorire il coinvolgimento degli enti interessati, viene attivata una mailing list dedicata alle associazioni, dove sono raccolti pareri, esigenze e proposte in merito alle problematiche legate al fiume e alle attività di ripristino.

Le operazioni di pulizia sono eseguite nel pieno rispetto della flora, della fauna e dell’ambiente fluviale in generale, in osservanza del divieto di uso di disinfestanti chimici. Il materiale risultante dalle operazioni, ove non sia vegetale ecocompatibile o trattabile come biomassa vegetale, è smaltito in luoghi autorizzati nel rispetto dei termini di legge.

Gli interventi del Commissario delegato per la Regione Lazio. Gli interventi affidati alla Regione riguardano entrambe le sponde del fiume, dalla confluenza del Tevere con l’Aniene fino a Ponte Marconi, nonchè l'area della foce del Tevere. La Regione gestirà interventi per circa 4,9 milioni di euro, tra l'area romana e la zona della foce:

  • manutenzione straordinaria e selettiva della vegetazione delle sponde, intervenendo in alveo nel tratto urbano;
  • rimozione del trasporto solido flottante in alveo, compresi gli accumuli contro le strutture dei ponti; 
  • sistemazione delle sponde; 
  • dragaggio di Porto Canale, della darsena di Fiumicino e della vasca di colmata; 
  • rimozione in danno di relitti in alveo e sulle banchine;
  • rilievo batimetrico, con acquisizione unità nautica dedicata;
  • prelievo e caratterizzazione dei sedimenti e progetto di dragaggio.

Gli interventi del Comune di Roma. Gli interventi affidati al Comune riguardano entrambe le sponde nel tratto del Tevere da Ponte Milvio a Ponte Marconi, Isola Tiberina compresa, e il litorale romano. Il Comune di Roma gestirà direttamente interventi per quasi 1 milione di euro e insieme al Comune di Fiumicino per altri 500mila euro: 

  • pulizia dai rifiuti e rimozione della vegetazione infestante dalle sponde, dalle banchine e dai muraglioni nel tratto urbano;
  • manutenzione di tratti di alta valenza ecologica, tra quelli previsti dal Piano Stralcio per Roma -P.S.5- da eseguire con le tecniche della silvicoltura naturalistica; 
  • altri eventuali interventi di sistemazione, anche per assicurare il decoro urbano;
  • pulizia del litorale dal materiale trasportato dal Tevere durante le piene, in concorso con il Comune di Fiumicino.

L’intervento dell’Autorità di Bacino del fiume Tevere: censimento, mappatura e schedatura dei galleggianti e dei barconi e verifica della rispondenza alla norma del regolamento del Piano Stralcio per Roma -P.S. 5-.