Eruzione Stromboli 2007
Attività dei Centri di Competenza. Il 27 febbraio 2007 l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Università degli studi di Firenze comunicano al Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico (CFC-RV) del Dipartimento della Protezione Civile variazioni significative dello stato del vulcano Stromboli. Questi Centri di Competenza segnalano in particolare un incremento del numero di rotolamento massi lungo la Sciara del Fuoco. L’allarme segue un periodo di attività vulcanica che durava da alcune settimane ed era caratterizzato da valori elevati dei parametri monitorati.
Attivazione del Coa. Il CFC-RV, che si trovava già in stato di vigilanza, osserva attraverso le telecamere di sorveglianza una fase esplosiva, seguita poco dopo dall’apertura di una bocca effusiva alla base del cratere di nord est e successivamente da frane lungo la Sciara del Fuoco. Scattano immediatamente le procedure di allertamento e viene contattato il Centro Operativo Avanzato (COA) di Stromboli per l’attivazione delle sirene di allontanamento della popolazione dalla costa.
Convocazione dell’Unità di crisi. Il Dipartimento della Protezione Civile consulta i responsabili dei centri di monitoraggio e gli esperti della Commissione Grandi Rischi per una prima valutazione dei fenomeni in atto e convoca l’Unità di crisi per il coordinamento delle attività emergenziali. Dispone inoltre l’invio di due squadre di esperti e tecnici per raggiungere in poche ore in elicottero l’isola.
Istituzione del Gruppo di sintesi e disposizioni per la popolazione. Il 1 marzo 2007 il Dipartimento della Protezione Civile istituisce nel COA di Stromboli un Gruppo di sintesi, composto dagli esperti vulcanologi della Commissione Grandi Rischi e dai responsabili del monitoraggio, per la valutazione dei fenomeni in corso e della pericolosità vulcanica. Sulla base degli esiti di queste valutazioni, vengono di volta in volta modulate, in collegamento con le strutture centrali, le attivazioni del piano d’emergenza, volte a ridurre l’esposizione della popolazione ai rischi che derivano da fenomeni eruttivi e/o franosi. Il 7 marzo 2007 il Sindaco del Comune di Lipari emana un’ordinanza sindacale per interdire l’accesso alle quote sommitali del vulcano.
Apertura di nuove fasi eruttive e ulteriori disposizioni. Il 9 marzo si osserva una ripresa dell’attività effusiva dalla bocca vulcanica posta a quota 400m. Si registra un repentino incremento delle deformazioni della Sciara del Fuoco e si apre una seconda bocca effusiva a circa quota 500m. Si implementa il sistema di monitoraggio e si decide per l’evacuazione della popolazione che abita la zona costiera. Il 15 marzo 2007 si verifica, dal cratere di nord-est, un’esplosione parossistica, i cui prodotti provocano danni ai sentieri, alla rete di monitoraggio presente sul vulcano, e anche agli shelter, presenti sulle quote sommitali del vulcano. Il 7 aprile 2007 termina l’attività effusiva e riprende la normale attività stromboliana del vulcano.
Iniziative di comunicazione su rischio e norme di comportamento. Ad aprile 2007 il Dipartimento realizza una brochure informativa multilingue dal titolo "Benvenuti sul vulcano attivo più bello del mondo" che spiega a turisti ed escursionisti i rischi e le norme di comportamento da adottare quando si sale su un vulcano.
Sulla base delle esperienze maturate durante la precedente emergenza del 2002-2003, nonché delle innovazioni strutturali e procedurali introdotte negli ultimi anni e sperimentate anche nell’ambito delle esercitazioni, è stato attuato e condotto l’intervento di gestione dell’emergenza, che ha impegnato a vari livelli tutti gli Uffici del Dipartimento, il CFC-RV ed il COA.