Interventi nelle prime 48 ore
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, accompagnato da un team di esperti, parte subito per un sopralluogo nelle zone colpite e per un primo punto di situazione con il Presidente della Regione Emilia-Romagna e con il responsabile della Protezione Civile regionale.
Le Strutture operative del Servizio Nazionale dispongono l’invio di squadre costituite da uomini e mezzi, e il Dipartimento fornisce team tecnici a supporto delle attività di rilevamento della macrosismica e di censimento danni.
A un’ora dall’evento si rendono disponibili i moduli sanitari delle regioni Toscana, Veneto, Marche e Lombardia. L’efficace coordinamento delle risorse sanitarie locali non rende però necessario l’invio di mezzi di soccorso da parte di altre Regioni.
In base alle esigenze segnalate dal territorio, e a supporto della risposta locale, il Dipartimento mobilita le Colonne mobili di Friuli Venezia Giulia, Marche, Toscana, Umbria e Veneto e quelle dell’Associazione Nazionale Alpini e dell’Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze.
L’attività dei volontari è rivolta principalmente all’assistenza alla popolazione con l’allestimento di aree di accoglienza, di postazioni socio-sanitarie e di punti ristoro.
Soccorso, rimozione delle macerie e verifica degli edifici sono le principali aree di intervento del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. Le Forze di Polizia attivano invece specifiche misure di ordine e sicurezza pubblica per prevenire eventuali episodi di sciacallaggio.