Terremoto del 20 maggio 2012
Alle 4.04 del 20 maggio 2012, un terremoto di magnitudo 5.9 interessa i territori dell’area nord della Penisola italiana, causando sette vittime, di cui cinque per conseguenze dirette determinate dall’evento sismico e due per cause concomitanti.
Il terremoto interessa prevalentemente i comuni delle province di Modena e Ferrara e, in misura minore, quelli di Bologna e Mantova. In base alle registrazioni dell’Ingv – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l'epicentro della scossa principale viene localizzato tra i comuni di Finale Emilia e San Felice sul Panaro in provincia di Modena, e Sermide in provincia di Mantova.
I Comuni interessati dall’evento sono classificati in zona 3 (bassa pericolosità), secondo la delibera del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna n. 1435 del 21 luglio 2003.
Dalle informazioni pervenute dal territorio, si apprende che gli edifici abitativi, in buona parte, risultano integri. Si registrano danni soprattutto agli edifici di culto, ai beni storico-culturali e ai capannoni industriali.
Considerata la rilevanza dell’evento, il Presidente del Consiglio dei Ministri emana la dichiarazione dell'eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari, in base a quanto previsto dalla legge n. 286 del 27 dicembre 2002 e in previsione della successiva dichiarazione dello stato di emergenza.
Il 22 maggio il Consiglio dei Ministri delibera lo stato di emergenza per i territori delle province di Ferrara, Modena, Mantova e Bologna e ne fissa la durata a 60 giorni. Lo stato di emergenza è deliberato in base a quanto disposto dal decreto legge n. 59 del 15 maggio 2012, che modifica la legge n. 225 del 24 febbraio 1992, istitutiva del Servizio Nazionale.
Il coordinamento degli interventi è affidato al Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Alla conclusione dello stato di emergenza il coordinamento è attribuito alle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia, ciascuna per i territori di competenza.
Il 22 maggio 2012 il Capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli firma l’ordinanza che dispone i primi interventi urgenti di protezione civile per il soccorso, l’assistenza alla popolazione e gli interventi provvisionali strettamente necessari per le popolazioni colpite dal terremoto.