Ritorno a scuola
La continuità e la ripresa delle attività scolastiche è uno dei temi prioritari nella gestione di un’emergenza complessa. Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, perché il rientro in classe degli oltre 17mila studenti del “cratere sismico” fosse possibile, è stato necessario un lavoro grande e condiviso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di tutte le Istituzioni.
Il Dipartimento ha lavorato insieme alle Istituzioni competenti per rendere possibile questa scelta e far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza, negli istituti in muratura o cemento armato dove sono stati fatti gli interventi, oppure nei nuovi Musp, i moduli ad uso scolastico provvisori che sostituiscono la vecchia sede per il tempo necessario a ripararla o ricostruirla.
Prima di accogliere gli studenti, ogni scuola è stata sottoposta a test di agibilità: dal collaudo statico degli edifici, alle prove necessarie per il rilascio delle certificazioni igienico-sanitarie, di conformità degli impianti e di prevenzione degli incendi.
La sicurezza degli istituti scolastici è comprensibilmente la prima preoccupazione, ma per difendersi dal rischio sismico è fondamentale anche una più ampia riflessione sui rischi naturali del nostro Paese e, in particolare, del territorio in cui si vive. Per questo il Dipartimento ha investito anche su attività di informazione e formazione, predisponendo un ciclo di incontri con genitori e insegnanti e lavorando accanto agli studenti per un ritorno in classe sereno e consapevole.
Il progetto di Protezione Civile “Scuola sicura” – realizzato in collaborazione con le componenti e le strutture del Servizio nazionale, del Miur, dell’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, della rete Laboratori universitari ingegneria Sismica (ReLuiS), delle istituzioni locali e dei comuni del ‘cratere’ – è partito prima della riapertura delle scuole con una “operazione trasparenza” sugli interventi tecnico-ingegneristici negli edifici scolastici ed è proseguito con percorsi formativi rivolti ai ragazzi per alimentare in loro la conoscenza, la coscienza e la capacità di autodifesa dal terremoto.
Le lezioni hanno preso il via ‘a porte aperte’ con un presidio di Protezione Civile in ogni scuola, per rispondere alle domande dei ragazzi e preparare insieme a loro le prove di evacuazione previste dal piano di sicurezza d’istituto e una squadra permanente di intervento di tecnici strutturisti – addestrata in modo specifico per l’analisi di fabbricati scolastici – è rimasta a disposizione delle autorità scolastiche per eventuali richieste di verifica.
Anche gli studenti dell’Università degli Studi dell’Aquila hanno potuto riprendere le lezioni in strutture temporanee e il Dipartimento, in collaborazione con Regione e Università ha garantito un servizio di trasporto gratuito destinato anche agli studenti al di fuori del “cratere” sismico.