L'intervento italiano
Il 26 novembre l'ERCC – Emergency Response and Coordination Center - della DG ECHO della Commissione Europea riceve una richiesta di assistenza da parte del governo albanese per squadre medie di ricerca e soccorso urbano (MUSAR), da mobilitare tramite il Meccanismo Unionale di Protezione Civile. Oltre a personale specializzato sono richieste anche strutture di pronto intervento, come tende, potabilizzatori e generatori elettrici.
Contestualmente, viene disposto, dal Dipartimento della Protezione Civile, l’invio di squadre miste composte da Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Esercito, colonne mobili delle Regioni Puglia e Molise formate da personale dell’amministrazione regionale e delle organizzazioni nazionali e locali di volontariato, personale del Dipartimento della Protezione Civile e personale sanitario dell’Azienda regionale emergenza urgenza della Regione Lombardia-AREU. Nel team anche tre moduli cinofili dell’Ucis- Unità Cinofile Italiane da Soccorso, per il supporto alle attività di ricerca e soccorso, volontari dell’Anpas e delle Misericordie impegnati nell’assistenza alla popolazione e della Croce Rossa Italiana, per il supporto logistico necessario al trasporto delle attrezzature delle colonne mobili di Puglia e Molise.
Il trasferimento in Albania delle varie risorse avviene con gli aeromobili dell’Aeronautica Militare, dell’Esercito Italiano, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco, con mezzi navali della Capitanerie di Porto-Guardia Costiera e con traghetti di linea. Rilevante il supporto fornito sul posto dal nucleo di frontiera marittima della Guardia di Finanza di Durazzo.
Come previsto dalle linee guida INSARAG International Search And Rescue Advisory Group, la squadra italiana, la prima arrivata nell’area colpita, assicura - inizialmente - il coordinamento delle squadre internazionali di soccorso dalla Prefettura di Durazzo.
Su richiesta delle autorità albanesi, è stato inoltre attivato il servizio di cartografia satellitare di emergenza Copernicus dell'Unione Europea, che ha prodotto sei immagini satellitari delle zone colpite sulla deformazione e lo spostamento del suolo.
L’intervento italiano si svolge quindi nel quadro del sistema europeo di risposta alle emergenze (Meccanismo Unionale di Protezione Civile). Nell’ambito dell’attivazione l’Italia partecipa con una squadra specializzata nella ricerca e soccorso tra le macerie in ambito urbano. La squadra MUSAR italiana è registrata nel Pool europeo di protezione civile, ECPP; ha quindi particolari capacità di risposta in grado di supportare chi opera sul territorio interessato da un’emergenza. Questi esperti giungono in Albania, il giorno stesso dell’evento. A fianco ai team europei operano, sulla base di accordi bilaterali, squadre provenienti da altri Paesi, dell’Europa e non (Svizzera, Israele, Turchia, Francia, Croazia, Serbia, Macedonia settentrionale, Montenegro e Kosovo).
Al 27 novembre sono presenti in territorio albanese 440 unità di personale specializzato, appartenente al Sistema di protezione civile italiano.