I primi interventi
A poche ore dal passaggio della tempesta Daniel, l’Italia, attraverso il Servizio Nazionale della Protezione Civile, risponde alla richiesta di intervento giunta dalle autorità libiche.
Il 12 settembre è già operativo in Libia un team di valutazione coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile e composto da personale del Dipartimento, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Comando Operativo di Vertice Interforze per esaminare la situazione. L’obiettivo è acquisire tutte le informazioni necessarie per l’organizzazione di un intervento strutturato da parte dell’Italia, in raccordo con le strutture del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione presenti sul posto.
Il 13 settembre il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, firma la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio Nazionale, autorizzando il Dipartimento a coordinare l’invio delle risorse in Libia, in previsione della dichiarazione dello stato di emergenza.
Con tre aerei C130 dell’Aeronautica Militare partono da Pisa unità dei Vigili del Fuoco specializzate nel contrasto al rischio acquatico di base (MO.CRAB) e nel supporto logistico (TAST - Technical Assistance And Support Teams), insieme ad altro personale specializzato TLC, idrovore e materiali utili a fornire il primo soccorso alla popolazione messi a disposizione dalla Croce Rossa Italiana.
A supporto delle operazioni sul campo viene richiesto anche il concorso della nave San Giorgio della Marina Militare, già presente per finalità addestrative in area prossima alla Libia, per operare come base logistica delle attività di soccorso e supportare le squadre impiegate nelle aree colpite.