L'intervento italiano
L’Italia, attraverso il Servizio Nazionale, offre immediatamente la propria disponibilità a inviare aiuti a supporto delle autorità locali. A poche dall’evento, una squadra composta da esperti del Dipartimento della Protezione Civile e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco è già sui luoghi dell’emergenza per avviare la collaborazione con le autorità locali e con i team internazionali precedendo l’arrivo del primo team di soccorso italiano.
Infatti, nell’ambito del Meccanismo europeo, il nostro Paese offre un modulo USAR Medium (Urban Search And Rescue), per le attività di ricerca e soccorso tra le macerie in ambito urbano. Il modulo, messo a disposizione dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, è integrato da personale medico dei Servizi sanitari regionali e opera a partire dal 7 febbraio nell’area di Antiochia.
L’11 febbraio arriva in Turchia anche un team DVI (Disaster Victim Identification) composto da 5 esperti appartenenti all’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato e Unità di Crisi del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci) per supportare le autorità locali nelle attività di identificazione delle possibili vittime italiane.
L’avvicendamento del personale impegnato sui territori colpiti dall’emergenza e il trasporto dei materiali è assicurato dai velivoli P180, C130 e KC-767 dell’Aeronautica Militare e ATR-72 della Guardia di Finanza.