Eruzione e maremoto Stromboli 2002

Il 30 dicembre 2002, una frana di circa 16 milioni di metri cubi di materiale, genera un maremoto che colpisce le coste dell'isola e raggiunge anche le altre isole Eolie e le coste della Calabria e della Sicilia

Il 28 dicembre 2002 inizia una fase effusiva del vulcano Stromboli, lungo la Sciara del Fuoco. Si apre una bocca vulcanica a quota 500m sul livello mare, dalla quale fuoriesce una colata lavica. L'apertura di una bocca effusiva a quota relativamente bassa produce un abbassamento della lava nei condotti con conseguente sprofondamento dei crateri e immediata cessazione dell'attività stromboliana.

Due giorni dopo, il 30 dicembre 2002, una frana di circa 16 milioni di metri cubi di materiale, genera un maremoto che colpisce le coste dell'isola e raggiunge anche le altre isole Eolie e le coste della Calabria e della Sicilia.

Il Dipartimento predispone l’invio di esperti e tecnici sull’isola e istituisce sull’isola il Coa - Centro Operativo Avanzato, organizzato e attrezzato per dare supporto alle funzioni scientifiche e operative, e capace di essere il nucleo delle attività di monitoraggio e di valutazione legate all’emergenza.

Il 5 aprile, mentre il vulcano continua ad emettere lava da una bocca situata a 550m, si verifica una violenta ed improvvisa esplosione parossistica ai crateri centrali. I brandelli di lava e i blocchi espulsi dal vulcano ricadono nella parte alta della montagna a quote superiori a 400m. Alcuni blocchi ricadono anche a quote basse sul versante sud-occidentale e colpiscono un paio di case nella frazione di Ginostra.

Dopo una replica esplosiva, che si verifica il giorno 10 aprile con un’intensità minore rispetto a quella del 5, il vulcano prosegue senza particolari cambiamenti l'emissione di lava dalla stessa bocca effusiva.

Il 20 aprile 2003 il Sindaco del Comune di Lipari emana un’ordinanza sindacale per interdire l’accesso alle quote sommitali del vulcano.

Successivamente il campo lavico appare in evoluzione con apertura e chiusura di varie bocche effimere e lo sviluppo di colate sul versante della Sciara del Fuoco. Nel contempo riprende l'attività esplosiva ai crateri sommitali, con emissioni di cenere dal cratere di sud-ovest e modeste esplosioni dal cratere di nord-est. Brandelli di lava vengono lanciati a qualche decina di metri.

Dopo un periodo di decremento, dal 21 luglio l'attività effusiva cessa completamente mentre via via incrementa l'attività esplosiva, dando luogo ai tipici getti di lava e gas, che raggiungono anche i 100m sopra l'orlo craterico.

Nell’ambito delle attività di previsione e prevenzione coordinate dal Dipartimento durante l’emergenza a Stromboli, viene sviluppato un complesso sistema di monitoraggio in grado di rilevare una serie di parametri fisico-chimici indicativi dello stato del sistema vulcanico ed ogni loro eventuale variazione rispetto al livello di base individuato.