Il monitoraggio

In seguito alla frana  il Dipartimento della Protezione Civile ha disposto studi per la valutazione della pericolosità e del rischio nel centro abitato di Cavallerizzo. Gli studi sono stati eseguiti sia dalle strutture stesse del Dipartimento, sia dal Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, dall' Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche che dal Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano con la società di spin-off Telerilevamento Europa.

Dai dati raccolti è emerso che le condizioni di rischio per la popolazione della zona sono estremamente elevate, in quanto l'abitato di Cavallerizzo è interessato per tutta la sua estensione da tre frane posizionate su una deformazione gravitativa profonda di versante. Inoltre, la zona ha una notevole sismicità. L'abitato di Cavallerizzo è infatti interamente attraversato dalla faglia San Fili - Cerzeto - San Marco Argentano che, per le sue caratteristiche geologico-strutturali e geomorfologiche, è da considerarsi capace di generare terremoti. Analisi di sito condotte dal Servizio Sismico del Dipartimento della Protezione Civile indicano possibili accelerazioni di picco, che sono in grado di mettere a rischio gli edifici, le strutture e le infrastrutture presenti nell'abitato di Cavallerizzo, nonché di determinare l'innesco di movimenti franosi sismo-indotti.

Per garantire alla popolazione un adeguato livello di sicurezza sostenibile a lungo termine si è deciso di spostare l'intero abitato in una zona sicura. La nuova localizzazione del centro abitato di Cavallerizzo è l'area di Pianette, posta immediatamente ad est del centro abitato di Cerzeto, sul versante opposto a quello di Cavallerizzo. La zona garantisce condizioni di sicurezza idrogeologica e sismica nettamente migliori dell'area di Cavallerizzo e risponde alla necessità, espressa dalla comunità locale, di non distanziarsi eccessivamente dal vecchio centro abitato.