Approfondimento: la crisi del 2002
Nelle prime ore del mattino del 3 novembre 2002, di fronte alla costa orientale dell’isola, i pescatori locali avvertirono un forte odore di zolfo e avvistarono il mare in ribollimento, con pesci morti in superficie e cambiamento di colore dell'acqua.
Il fenomeno avveniva in tre punti di fronte all'isola.
Una zona era a Ovest di Lisca Bianca in direzione di Dattilo, dove il gas arrivava in superficie sotto forma di bolle di qualche metro di diametro.
In una seconda area, a Ovest di Bottaro, l'emissione di gas era ancora più intensa e avveniva da una profondità intorno ai 20 m.
La terza zona occupava una superficie più piccola, tra Bottaro e Lisca Nera. Intorno alle fumarole, l'acqua aveva una temperatura intorno ai 22-23°C, non diversa da quella misurata presso il molo dell'isola, mentre l’acidità era maggiore rispetto a quella comunemente osservata nelle acque marine.
L'emissione di gas fu così intensa che l'odore di acido solfidrico era percepibile a grandi distanze. Tuttavia, nel corso di pochi giorni l'attività si ridusse notevolmente, continuando con intensità minore fino al gennaio del 2003.
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