Il piano emergenza rifiuti

La strategia

Liberare le strade dai rifiuti, allestire le discariche, costruire i termovalorizzatori e avviare la raccolta differenziata. Questo il piano della struttura del Sottosegretario per l'emergenza rifiuti per risolvere il problema in Campania e attivare un ciclo di smaltimento corretto dei rifiuti, coinvolgendo i cittadini e le istituzioni locali.

Erano 35 mila le tonnellate di rifiuti accumulati sulle strade della Campania l'11 giugno 2008, al momento dell'inizio dell'attività della Struttura per l'emergenza.
Al 31 dicembre 2009 sono circa 3.800.000 le tonnellate di rifiuti urbani smaltiti in Campania con una media giornaliera di 6.700 tonnellate.

Gli interventi

I primi interventi: rimozione di rifiuti abbandonati per strada, messa in sicurezza e bonifica di vecchie discariche e luoghi inquinati.

Maggio 2008: i primi provvedimenti 
Il Decreto legge del 23 maggio 2008, n. 90, convertito con la legge 14 luglio 2008 n. 123 fa il primo passo per superare la fase più acuta della crisi e liberare le strade dai rifiuti.
Si attiva così un un ciclo di smaltimento attraverso l'allestimento di discariche, la costruzione di termovalorizzatori, l'avvio della raccolta differenziata.

Luglio 2008: stanziati 526 milioni di euro per la compensazione ambientale 
Un Accordo di programma tra il Sottosegretario di Stato, il Ministro dell'Ambiente, il Presidente della Regione Campania, e il Commissario Delegato per le bonifiche, firmato il 18 luglio 2008 prevede lo stanziamento di fondi per realizzare opere di compensazione ambientale e di bonifica in 37 comuni della regione, in cui sono stati individuati impianti di trattamento di rifiuti, o in cui esistono impianti dismessi e nei comuni limitrofi.

Il ruolo delle Forze Armate
Con i provvedimenti di maggio e luglio un ruolo di primo piano è affidato alle Forze Armate.
I nostri soldati hanno supportato, nella fase più acuta dell'emergenza, le amministrazioni comunali nella raccolta straordinaria dei rifiuti a Napoli e in diversi comuni della Campania.
Insieme alle forze dell'ordine, hanno vigilato i luoghi e i cantieri legati alla gestione dei rifiuti e con i Vigili del Fuoco hanno garantito anche il controllo sui rifiuti all'ingresso delle discariche e dei termovalorizzatori.

Agosto 2008: istituito il Call Center "Campania Pulita" 081 2444 081
Dall'agosto 2008 al luglio 2008 è stato attivo tutti i giorni feriali dalle 9 alle 20 un call center per le segnalazioni alla Struttura del Sottosegretario delle situazioni di criticità legate ai rifiuti.
In totale, le segnalazione dei cittadini campani sono state oltre 10mila. La maggior parte delle telefonate (circa l'80%) ha segnalato la presenza di cumuli misti e rifiuti ingombranti, mentre i sacchetti abbandonati segnalati sono stati meno del 20%.  Le segnalazioni sono arrivate soprattutto dalla zona di Napoli e provincia.

Novembre 2008: ulteriori passi per il superamento dell'emergenza
Con il Decreto Legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito con Legge n. 210 del 30 dicembre 2008, vengono fatti altri concreti passi in avanti verso la fine dell'emergenza. 
Previsto il commissariamento dei comuni che non adempiono alla corretta gestione dei rifiuti e alla raccolta differenziata, mentre per chi abbandona rifiuti ingombranti o pericolosi è previsto l'arresto.
Campagne di sensibilizzazione invitano i cittadini ad adottare buone pratiche per lo smaltimento dei rifiuti ed promuovono gli incentivi alla raccolta differenziata.  

Marzo 2009: inaugurazione del termovalorizzatore di Acerra
Il 26 marzo è partito il primo termovalorizzatore della Campania. L'impianto di Acerra è stato inaugurato alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri interessati.

Dicembre 2009: l'Unità stralcio e l'Unità operativa
Con il decreto legge n.195 del 30 dicembre 2009 vengono istituite due nuove strutture: l'Unità stralcio e l'Unità operativa. Queste Unità hanno il compito di favorire il passaggio di consegne e assicurare il rientro nella gestione ordinaria. L’Unità stralcio ha lo scopo di definire le situazioni creditorie e debitorie della gestione dell’emergenza da parte delle strutture commissariali e della struttura del Sottosegretario all’emergenza rifiuti. L’Unità operativa ha invece le competenze amministrative legate agli impianti, come l’esecuzione del contratto di affidamento del termovalorizzatore di Acerra o la determinazione dei costi di conferimento dei rifiuti

31 dicembre 2009: chiusura dell'emergenza rifiuti in Campania
Il 31 dicembre 2009 si è chiusa ufficialmente l'emergenza rifiuti in Campania, così come previsto dalla legge n.123 del 14 luglio 2008. La gestione del ciclo di rifiuti rientra così nel regime ordinario e nella competenza degli enti locali.

Per consentire lo smaltimento dei rifiuti in Campania, la legge 14 luglio 2008 n.123 ha autorizzato la realizzazione di una serie di discariche in tutte le cinque province campane.

Attualmente le discariche in funzione sono cinque:

Sant'Arcangelo Trimonte (BN)
La discarica, aperta il 25 giugno 2008, si trova in località "Nocecchie" e ha una capacità complessiva di circa 750mila metri cubi. La gestione operativa è stata affidata alla ditta DANECO S.p.A.
Al mese di dicembre 2009 la capacità residua della discarica è pari a 400mila tonnellate. In concomitanza con l'apertura degli altri siti di trattamento e smaltimento nel giugno 2009 il conferimento di rifiuti in discarica è stato ridotto dalle 1500 alle 400 tonnellate giornaliere.

Savignano Irpino (AV)
La discarica, aperta il 13 giugno 2008, si trova in località Postarza e ha una capacità complessiva di circa 700mila metri cubi. La gestione amministrativa del sito è stata affidata al comune di Savignano Irpino, quella operativa alla IBI Idroimpianti S.p.A.
Dal giugno 2009, in concomitanza con l'apertura degli altri impianti di smaltimento, il conferimento giornaliero è stato ridotto dalle iniziali 1500 alle 400 tonnellate. Al 31 dicembre 2009 la capacità residua della discarica è pari a 450mila tonnellate.
Per quanto riguarda i lavori stradali, sono stati effettuati lavori di manutenzione straordinaria dell’intero sistema di viabilità a servizio dell’impianto. E’ stato ristrutturato un tratto stradale di 4 Km in contrada Ciccorotondo per agevolare il transito degli automezzi diretti alla discarica. L’ampliamento della strada, che è così diventata un’importante arteria, consente anche di risolvere i disagi degli abitanti della zona che transitano giornalmente nella località.

Chiaiano (NA)
La discarica si trova nel Comune di Napoli e ha una capacità complessiva di circa 700.000 mc. La gestione è stata affidata alla ditta IBI spa. I primi conferimenti sono iniziati nel febbraio del 2009. Nella prima fase di apertura sono state conferite fino ad un massimo di 150 tonnellate di rifiuti al giorno per consentire la messa a punto e la verifica della viabilità della zona. Da marzo 2009 vengono conferite 200 tonnellate al giorno e da aprile si è arrivati a 600 tonnellate. Al 31 dicembre 2009 la capacità residua è pari a circa 580mila tonnellate. 
Per dare la più ampia visibilità e trasparenza sulle attività della discarica sono state attivate due webcam interne alla cava collegate h24 al sito www.emergenzarifiuticampania.it (LIVE CAM1 e LIVE CAM2).

San Tammaro (CE)
L'impianto, la cui apertura è stata autorizzata con l'Opcm 3697 del 28 agosto 2008, ha una capacità complessiva di 1.600.000 mc, ed è stato aperto nel giugno 2009. La gestione dello stabilimento è stata affidata al Consorzio Salerno 2. Nella discarica sono stati conferiti anche i rifiuti provenienti dai siti di stoccaggio provvisorio utilizzati negli anni passati.
Il progetto dell'area prevede, oltre alla discarica per i rifiuti urbani, un polo tecnologico ambientale composto da piazzole di stoccaggio temporaneo, da un impianto di trattamento del percolato e da un impianto di selezione dei rifiuti e da uno di compostaggio.

Terzigno (NA)
Parte della discarica (la Cava Sari) è stata aperta il 28 maggio 2009. Al 31 gennaio Cava Sari ha una capacità residua pari a 465mila tonnellate. E' in programma l'apertura della seconda parte della discarica, Cava Vitiello, che ha una capatcità complessiva pari a 3milioni di tonnellate. 

I progetti degli altri impianti previsti dal piano della Struttura del Sottosegretario sono ultimati e la realizzazione sarà curata direttamente dalle strutture ordinarie che dal 1°gennaio 2010 sono subentrate a pieno titolo nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

Gli altri impianti in progetto:

Andretta (AV)
capacità: 1milione di tonnellate

Serre (SA)
capacità: 2milioni di tonnellate

Il termovalorizzatore di Acerra

I lavori per la costruzione del termovalorizzatore di Acerra sono iniziati nell’agosto del 2004 e, dopo diversi stop, sono ripresi a luglio 2008.
Dal settembre 2009 l'impianto è in grado di funzionare a pieno regime: con il primo termovalorizzatore della Campania si inaugura così un ciclo industriale virtuoso di smaltimento dei rifiuti.

Oltre all'impianto di Acerra, la legge n.123 del 14 luglio 2008 prevede la costruzione di altri tre termovalorizzatori: Napoli, Salerno e Santa Maria la Fossa.

Il piano della raccolta. La legge 123 del 14 luglio 2008 ha fissato gli obiettivi minimi di raccolta differenziata che i comuni campani devono raggiungere:

- il 25% nel 2009
- il 35% nel 2010
- il 50% nel 2011

Sono obbligati ad effettuare la raccolta differenziata anche aziende, grande distribuzione, uffici della Pubblica Amministrazione e mercati ortofrutticoli.

Il monitoraggio. I Sindaci dei Comuni della Regione Campania inviano mensilmente i dati di produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata alla Struttura del Sottosegretario di Stato (dal 1 gennaio 2010 all'Unità Operativa) E' la Struttura a verificare il raggiungimento dei traguardi attraverso un sistema informatizzato (SIGER).
In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, ai comuni, che possono essere commissariati, saranno imposti aumenti sulla tariffa di smaltimento dei rifiuti.

Il Sistema Informativo per la Gestione dell’Emergenza Rifiuti - SIGER

La Struttura del Sottosegretario, in collaborazione con la Regione, l’Osservatorio Regionale Rifiuti, l’Arpac e le cinque province campane, ha realizzato un sistema di validazione e certificazione dei dati per ogni comune, il Sistema Informativo per la Gestione dell’Emergenza Rifiuti - SIGER - attivo dal 3 dicembre 2008.

Il SIGER permette di eliminare l’invio cartaceo e di trasmettere in tempo reale i dati, uniformare il sistema di raccolta, semplificare il processo di comunicazione delle informazioni, validare mensilmente e certificare annualmente i dati ricevuti, generare gratuitamente ed in automatico il Modello unico di dichiarazione ambientale, e utilizzare il servizio.

L’obiettivo è quello di fornire uno strumento condiviso, a supporto della Struttura del Sottosegretario di Stato, della Regione e degli Enti locali.

Le principali caratteristiche del SIGER sono:
- il monitoraggio dei flussi dei rifiuti urbani prodotti, recuperati e smaltiti
- la conoscenza a supporto delle politiche di gestione dei rifiuti urbani
- l’analisi dei dati in modo semplice ed intuitivo con la possibilità di generare statistiche facilmente per la pianificazione e la programmazione, a supporto della validazione e certificazione dei dati

Le principali funzioni sono:
- la raccolta e l’organizzazione dei dati in materia dei rifiuti urbani
- la validazione e certificazione dei dati
- l’elaborazioni di informazioni sintetiche ed esaustive
- il supporto ai soggetti coinvolti nel ciclo dei rifiuti urbani

I dati del 2008. I dati relativi alla raccolta differenziata registrano risultati significativi. Se la media nazionale si attesta sul 27% - con il nord al 42%, il centro al 20% e il sud all'11% - la Campania fa segnare il 21,89%. Particolarmente indicativi i dati delle Province di Salerno e Avellino, che evidenziano valori superiori alla media nazionale, registrando rispettivamente il 38,15% e il 37,29%, mentre Benevento si allinea alla media nazionale con il 26,58%. Napoli si attesta al 18,33%, mentre Caserta segna il 13,71%. Con un incremento complessivo annuale del +6,34% la Campania risulta oggi tra le regioni più virtuose di tutto il centro-sud. Tendenza che viene confermata anche sulla base dei dati parziali riferiti al 2009.

Commissariamento degli enti locali
L'art. 3 del articolo decreto legge n. 172 del 6 novembre 2008 modifica il Testo unico sugli enti locali ed è applicato solo nei territori in cui vige lo stato di emergenza per lo smaltimento di rifiuti. In caso di inosservanza dei provvedimenti legati all’emergenza dei rifiuti e di scadenza dei termini stabiliti dal Sottosegretario, il sindaco, il presidente della provincia o i componenti dei consigli e delle giunte possono essere rimossi. La rimozione avverrà tramite proposta motivata dal Sottosegretario, con decreto del Ministro dell'Interno.

Sanzioni e arresti - Sono previste sanzioni speciali, applicabili esclusivamente nei territori in cui vige lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti. Una serie di condotte già vietate dal codice ambientale vengono trasformate da contravvenzioni amministrative a reati penali, punibili con l’arresto; inoltre è introdotta una differenziazione tra comportamenti dolosi e colposi, oltre a un generale inasprimento delle pene.

Per esempio, per l’abbandono, lo scarico e il deposito incontrollato di rifiuti o ingombranti e per l'incendio di rifiuti:
• è prevista la reclusione fino a 3 anni e 6 mesi, se si tratta di rifiuti pericolosi o speciali;
• è applicata una multa che varia tra i 100 e i 600 euro, se i rifiuti non sono pericolosi.

Le pene si inaspriscono se i colpevoli sono i titolari di imprese e i responsabili di enti; in questo caso:
• se si tratta di rifiuti pericolosi la reclusione va da 6 mesi a 5 anni, ma con comportamento colposo l’arresto va da 6 mesi a 1 anno;
• se si tratta di rifiuti non pericolosi la pena è la reclusione da 3 mesi a 4 anni, ma con comportamento colposo l’arresto va da 1 mese a 8 mesi.

Sono considerati reati e puniti con l’arresto la realizzazione e la gestione di una discarica abusiva e la gestione di rifiuti in mancanza dell'autorizzazione, iscrizione o comunicazione prescritta. Rimane anche in questo caso una differenziazione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi.

La miscelazione di rifiuti pericolosi o la loro miscelazione con rifiuti non pericolosi è punita in modo diverso se la condotta è dolosa o colposa.
Infine è previsto il sequestro del veicolo utilizzato per mettere in pratica questi comportamenti, a cui segue la confisca con la sentenza di condanna.

Reati penali - Commette reato penale chi ostacola le azioni per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
In particolare:
• chi si introduce abusivamente nelle aree di interesse strategico nazionale oppure ne impedisce o rende più difficile l'accesso autorizzato è punito con l’arresto da 3 mesi a 1 anno o la multa da 51 a 309 euro (art. 682 del codice penale);
• chi impedisce, ostacola o rende più difficile la gestione dei rifiuti rischia da 1 a 5 anni di reclusione (art. 340 del codice penale);
• chi distrugge, deteriora o rende inservibili le componenti degli impianti e degli strumenti connessi alla gestione dei rifiuti rischia da 6 mesi a 3 anni di arresto oppure, nei casi più gravi, da 1 anno a 4 (art. 635, secondo comma, del codice penale).

Al 31 dicembre 2009 sono 1144 le persone fermate e 718 quelle deferite per sversamento abusivo di rifiuti.
Agli inizi di dicembre 2009 il Sottosegretario per l'emergenza rifiuti ha inviato all'esame del Ministro dell'Interno le richieste motivate di rimozione per 9 sindaci (Giugliano e Nola in Provincia di Napoli, Aversa, Casal di Principe, Casaluce, Castel Volturno, Maddaloni, San Marcellino e Trentola Ducenta in Provincia di Caserta). Di questi, sono stati rimossi i tre sindaci di Castel Volturno, Casal di Principe e Maddaloni.