Bonifica Laguna di Orbetello

La laguna di Orbetello si estende su 2.525 ettari e ha una profondità media di circa 1 metro. È costituita da due bacini comunicanti, denominati Ponente e Levante. Comunica con il mare mediante una foce a Ponente (Nassa) ed una a Levante (Ansedonia), mentre una terza foce a Ponente la pone in comunicazione con il fiume Albegna (Fibbia). La laguna di Orbetello, insieme a tutte le aree umide circostanti, riveste una grande importanza non solo dal punto di vista economico ma anche naturalistico e conservazionistico.

La laguna di Orbetello si estende su 2.525 ettari e ha una profondità media di circa 1 metro. È costituita da due bacini comunicanti, denominati Ponente e Levante. Comunica con il mare tramite una foce a Ponente (Nassa) ed una a Levante (Ansedonia). Una terza foce, a Ponente, la mette in comunicazione con il fiume Albegna (Fibbia). La laguna di Orbetello, insieme a tutte le aree umide circostanti, riveste una grande importanza non solo dal punto di vista economico ma anche naturalistico e conservazionistico, è stata infatti definita zona Sic - Siti Importanza Comunitaria e Zps - Zone di Protezione Speciale e classificata come zona umida di interesse nazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Una parte della laguna di Ponente e il tombolo della Giannella rientrano nella Riserva Naturale Statale di Popolamento Animale della Laguna di Orbetello.

Nel corso degli ultimi trent'anni, questo sistema ha manifestato un considerevole incremento della eutrofizzazione che nel tempo ha determinato cambiamenti qualitativi e quantitativi dell'assetto della flora e della fauna. Tra gli anni settanta e gli anni novanta, le grandi quantità di alghe prodotte in questo sistema hanno determinato degenerazioni e riduzioni della quantità di ossigeno nei livelli sottostanti la superficie dell’acqua.

Un primo intervento fu chiesto nell’aprile 1993 dal Ministero dell’Ambiente al Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile. Gli interventi dei vari Commissari Delegati, che si sono susseguiti dal 1994 ad oggi, sono stati finalizzati all'implementazione del rinnovo delle acque alle foci lagunari realizzando idrovore per l'immissione forzata delle acque marine, per la loro circolazione interna, per la rimozione dei reflui eutrofizzanti e la raccolta delle macroalghe.