{"componentChunkName":"component---src-templates-approfondimento-template-it-jsx","path":"/it/sismiche/terremoto-abruzzo-2009/","result":{"data":{"node":{"drupal_internal__nid":1049992,"field_categoria_primaria":"approfondimento","title":"Terremoto Abruzzo 2009","field_titolo_esteso":"Terremoto Abruzzo 2009","field_id_contenuto_originale":1049993,"field_data":"2019-04-03T13:26:00+02:00","field_tipo_approfondimento":"0","path":{"alias":"/sismiche/terremoto-abruzzo-2009"},"field_link_esterni":[{"title":"Sito del Commissario per la ricostruzione","uri":"http://www.commissarioperlaricostruzione.it/"},{"title":"Sito della Regione Abruzzo","uri":"http://www.regione.abruzzo.it/"},{"title":"Sito del Comune dell'Aquila","uri":"http://www.comune.laquila.it/"}],"field_abstract":{"processed":"<p>In questa sezione sono disponibili gli approfondimenti sulle attività svolte durante la gestione emergenziale del Dipartimento.</p>\n"},"body":{"processed":"<p><em>I dati riportati nelle diverse sezioni si riferiscono al periodo della gestione emergenziale del Dipartimento.</em></p>\n<p>Alle 3.32 del 6 aprile 2009 una violenta scossa di terremoto colpisce l’Aquila e il territorio abruzzese. Il sisma registra una magnitudo 5.9 della scala Richter, una magnitudo momento 6.3 e una profondità pari a 8.8 chilometri.</p>\n<p>Il terremoto provoca 309 vittime e oltre 1500 feriti, causando gravi danni alle strutture pubbliche e private e all’inestimabile patrimonio artistico-culturale della zona colpita. </p>\n<p>Un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dichiara lo stato di emergenza e nomina il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Commissario delegato fino a dicembre 2009. </p>\n<p>L’incarico è poi prorogato fino al 31 gennaio 2010 e, nel mese di febbraio 2010, la gestione passa al nuovo Commissario Delegato, il Presidente della Regione Abruzzo.  </p>\n<p> </p>\n"},"fields":{"slug":"/sismiche/terremoto-abruzzo-2009/"},"field_tabella":null,"relationships":{"field_sottodominio":{"name":"Emergenze"},"field_riferimento_traduzione":{"fields":{"slug":"/seismic/abruzzo-2009-earthquake/"}},"field_immagine_singola":null,"field_mappa":null,"field_accordion":[{"field_titolo":"Passaggio di consegne e successiva gestione dell'emergenza","field_tabella":null,"field_testo":{"processed":"<p>La nuova Struttura di gestione dell’emergenza, affidata a febbraio 2010 al Presidente della Regione Abruzzo, in qualità di Commissario delegato, è affiancata fino a fine mese da una Struttura tecnica di missione del Dipartimento della Protezione Civile. Restano di diretta competenza del Dipartimento alcune attività residue per la realizzazione di Moduli Abitativi Provvisori e Moduli ad uso scolastico provvisori, mentre il 31 marzo 2010 la gestione di tutti gli edifici del Progetto Case passa al Comune dell'Aquila. Resta inoltre affidata al Dipartimento la gestione delle donazioni versate sui conti correnti messi a disposizione dalla Protezione Civile Nazionale dopo il 6 aprile 2009.</p>\n<p>Lo stato di emergenza si chiude il 31 agosto 2012, come stabilito dall’art. 67 bis del decreto legge n.83 del 22 giugno 2012, convertito con modificazioni nella legge n.134 del 7 agosto 2012. </p>\n<p>Per consentire il passaggio di consegne alle amministrazioni competenti in via ordinaria, fino al 15 settembre 2012 continuano a operare il Commissario delegato e la Struttura di missione per le attività espropriative per la ricostruzione, tutti gli uffici, le strutture, le commissioni e qualsiasi altro organismo posto a supporto del Commissario delegato.</p>\n<p>Dal 16 settembre 2012, la ricostruzione e ogni intervento necessario per favorire e garantire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dal terremoto sono gestiti in base alle competenze previste dagli articoli 114 e seguenti della Costituzione, per assicurare prioritariamente il completo rientro a casa degli aventi diritto, il ripristino delle funzioni e dei servizi pubblici, l'attrattività e lo sviluppo economico-sociale dei territori interessati, con particolare riguardo al centro storico monumentale della città dell'Aquila.</p>\n<p>Per questi stessi fini e con l'interesse al corretto utilizzo delle risorse pubbliche destinate alla popolazione colpite dal sisma, sono istituiti due Uffici speciali per la ricostruzione, uno competente sulla città dell'Aquila e uno competente sui restanti comuni del cratere. Il Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali della Presidenza del Consiglio dei Ministri coordina le amministrazioni centrali interessate nei processi di ricostruzione e di sviluppo per indirizzare e dare impulso - d'intesa con la Regione Abruzzo e gli enti locali - a questi Uffici speciali, in partenariato con le associazioni e con le organizzazioni di categoria presenti nel territorio.</p>\n<p>Con l'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 20 del 20 settembre 2012 sono individuate come amministrazioni competenti in ordinario per completare le procedure amministrative per le occupazioni d'urgenza e le espropriazioni i comuni del “cratere sismico” in Abruzzo e le amministrazioni provinciali di L'Aquila, Teramo e Pescara.</p>\n","value":"<p>La nuova Struttura di gestione dell’emergenza, affidata a febbraio 2010 al Presidente della Regione Abruzzo, in qualità di Commissario delegato, è affiancata fino a fine mese da una Struttura tecnica di missione del Dipartimento della Protezione Civile. 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Un gruppo di tecnici del Dipartimento parte per effettuare i primi rilievi sismici della zona e due team si muovono in direzione dell’Aquila per supportare le autorità locali e preparare le condizioni necessarie a garantire il coordinamento nazionale sul posto.</p>\n<p>Il Comitato Operativo di protezione civile, convocato per le 4.40 e presieduto dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile, riunisce i vertici di tutte le amministrazioni e le strutture coinvolte nella gestione dell’emergenza. L’intero Sistema nazionale di protezione civile è mobilitato.</p>\n<p>Con la dichiarazione dello stato di emergenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, alle 9 del mattino successivo si costituisce nella sede della Scuola della Guardia di Finanza a L’Aquila la Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.), organo di coordinamento dell’emergenza. </p>\n<p>Nella mattinata uomini e mezzi da tutta Italia iniziano a confluire nelle zone colpite dal sisma. <br />\nStrade e edifici danneggiati sono presidiati e isolati per consentire ai soccorsi di arrivare nel più breve tempo possibile.</p>\n<p>A 48 ore dal terremoto sono sul campo 2.400 Vigili del fuoco, oltre 1800 componenti delle Forze armate, più di 1.500 delle Forze dell’ordine, oltre 800 medici e infermieri della Croce rossa italiana, oltre 4000 volontari della Protezione civile e più di 100 unità cinofile. </p>\n<p>Nelle stesse ore vengono allestite 30 aree d’accoglienza per dare assistenza a quasi 18mila persone e resi disponibili oltre 10mila posti-letto in case private e alberghi sulla costa. Sono inoltre attivate più di 20 cucine da campo per distribuire migliaia di pasti. Presso la stazione dell’Aquila sostano otto carrozze letto offerte dalle Ferrovie dello Stato in risposta alle richieste avanzate dalla Protezione civile. <br />\nAlla fine del mese di aprile 2009 il numero della popolazione assistita salirà a 67.459, valore massimo raggiunto nella gestione emergenziale.</p>\n","value":"<p>Alle 3.32 del 6 aprile 2009 un violento terremoto colpisce L’Aquila e diversi altri comuni dell’Abruzzo.&nbsp;Il sisma viene avvertito in gran parte dell’Italia centrale e le prime frammentarie informazioni riferiscono di case distrutte, palazzi lesionati e migliaia di persone in strada.&nbsp;<br />\r\n<br />\r\nSi saprà più tardi che il terremoto ha provocato 309 vittime e oltre 1500 feriti, causando gravi danni alle strutture pubbliche e private e all’inestimabile patrimonio artistico-culturale della zona colpita.&nbsp;<br />\r\n<br />\r\nAlle 4.15 si riunisce l’Unità di Crisi del Dipartimento della Protezione Civile e la situazione appare subito molto grave. 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L’intero Sistema nazionale di protezione civile è mobilitato.</p>\r\n\r\n<p>Con la dichiarazione dello stato di emergenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, alle 9 del mattino successivo si costituisce nella sede della Scuola della Guardia di Finanza a L’Aquila la Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.), organo di coordinamento dell’emergenza.&nbsp;<br />\r\n<br />\r\nNella mattinata uomini e mezzi da tutta Italia iniziano a confluire nelle zone colpite dal sisma.&nbsp;<br />\r\nStrade e edifici danneggiati sono presidiati e isolati per consentire ai soccorsi di arrivare nel più breve tempo possibile.</p>\r\n\r\n<p>A 48 ore dal terremoto sono sul campo 2.400 Vigili del fuoco, oltre 1800 componenti delle Forze armate, più di 1.500 delle Forze dell’ordine, oltre 800 medici e infermieri della Croce rossa italiana, oltre 4000 volontari della Protezione civile e più di 100 unità cinofile.&nbsp;<br />\r\n<br />\r\nNelle stesse ore vengono allestite 30 aree d’accoglienza per dare assistenza a quasi 18mila persone e resi disponibili oltre 10mila posti-letto in case private e alberghi sulla costa. Sono inoltre attivate più di 20 cucine da campo per distribuire migliaia di pasti. 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La stessa soluzione era stata adottata nel 2004 per i progetti a favore dello Sri Lanka colpito dallo tsunami.</p>\n<p><strong>I componenti:</strong></p>\n<ul><li>Sen. Franco Marini, abruzzese ed ex Presidente del Senato</li>\n<li>Dott. Cesare Mirabelli, ex Presidente della Corte Costituzionale</li>\n<li>Dott. Vito d’Ambrosio, Presidente della Regione Marche nel periodo in cui la Regione fu colpita dal terremoto del 1997 (dal 2010 sostituito dal Prof. Germani)</li>\n<li>Prof. Natalino Irti, abruzzese e membro dell’Accademia dei Lincei</li>\n<li>Avv. Fernanda Contri, ex Vice Presidente della Corte Costituzionale, eletta Presidente del Comitato dei Garanti</li>\n</ul><p> </p>\n<p>Da numeri solidali</p>\n<p>€ 19.400.000</p>\n<p>Da conti correnti e<br />\nda altre donazioni</p>\n<p>€ 48.600.000</p>\n<p><span>TOTALE ENTRATE</span></p>\n<p>€ 68.000.000</p>\n<p> </p>\n<p><strong>Area di intervento</strong></p>\n<p><strong><span><span>Risorse solidali impiegate</span></span></strong></p>\n<p><span><span>Realizzazione di strutture nell’ambito Progetto  C.A.S.E.</span></span></p>\n<p><span><span>€ 38.600.000</span></span></p>\n<p><span><span>Realizzazione due scuole (Comuni di Barete e di Arsita)</span></span></p>\n<p><span><span>€   2.250.000</span></span></p>\n<p><span><span>Recupero della Chiesa di San Biagio in Amiternum</span></span></p>\n<p><span><span>€   1.700.000</span></span></p>\n<p><span><span>Istruzione</span></span></p>\n<p><span><span>€   1.200.000</span></span></p>\n<p><span><span>Assistenza sanitaria</span></span></p>\n<p><span><span>€   1.400.000</span></span></p>\n<p><span><span>Microcredito</span></span></p>\n<p><span><span>€   5.000.000</span></span></p>\n<p><span><span>Scuola materna, Biblioteca, Teatro</span></span></p>\n<p><span><span>€   3.300.000</span></span></p>\n<p><span><span>Ripristino Centro polifunzionale Pile</span></span></p>\n<p><span><span>€   1.800.000</span></span></p>\n<p><span><span>Centro disabili “Pagliare di Sassa”</span></span></p>\n<p><span><span>€  1.200.000</span></span></p>\n<p><span><span>Poliambulatorio Paganica</span></span></p>\n<p><span><span>€  1.320.000</span></span></p>\n<p><span><span>Piazza delle Associazioni di Volontariato</span></span></p>\n<p><span><span>€     160.000</span></span></p>\n<p><span><span>Impianto sportivo “S. Gregorio”</span></span></p>\n<p><span><span>€     180.000</span></span></p>\n<p><span><span>Complesso Celestino V</span></span></p>\n<p><span><span>€ 3.100.000</span></span></p>\n<p><span><span>Centro Polifunzionale Studenti AQ</span></span></p>\n<p><span><span>€ 3.500.000</span></span></p>\n<p><span><span>Ripristino funzionalità Acceleratore lineare</span></span></p>\n<p><span><span>€    341.000</span></span></p>\n<p><span><span>Auditorium A. Casella</span></span></p>\n<p><span><span>€    749.000</span></span></p>\n<p><span><span>Ripristino asilo “Casetta fantasia”</span></span></p>\n<p><span><span>€    300.000</span></span></p>\n<p><span><span>Parco Piazza D’Armi</span></span></p>\n<p><span><span>€    500.000</span></span></p>\n<p><span><span>Acquisto apparecchiature ospedaliere</span></span></p>\n<p><span><span>€ 1.400.000</span></span></p>\n","value":"<p>Per assicurare la trasparenza e la corretta gestione delle donazioni versate sui conti correnti messi a disposizione dal Dipartimento, il 28 maggio è stato istituito con <a href=\"/documents/20182/0/dpcm_28_5_09_nomina.pdf/553efb2a-0501-4802-afbf-e4728a05e4a2\">decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 maggio 2009</a>, un Comitato dei Garanti. La stessa soluzione era stata adottata nel 2004 per i progetti a favore dello Sri Lanka colpito dallo tsunami.</p>\r\n\r\n<p><strong>I componenti:</strong></p>\r\n\r\n<ul>\r\n\t<li>Sen. 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Gregorio”</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>€&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;180.000</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Complesso Celestino V</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>€ 3.100.000</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Centro Polifunzionale Studenti AQ</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>€ 3.500.000</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Ripristino funzionalità Acceleratore lineare</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>€&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;341.000</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Auditorium A. 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raggiunto&nbsp;</span></strong><br />\r\n&nbsp;</p>\r\n\r\n<p><strong><span>Al Passaggio di consegne alla Regione<br />\r\n(31/01/2010)</span></strong><br />\r\n&nbsp;</p>\r\n\r\n<p><strong><span>Popolazione assistita</span></strong></p>\r\n\r\n<p><span>27.772</span></p>\r\n\r\n<p><br />\r\n<span>- Aree di accoglienza: 17.772</span></p>\r\n\r\n<p><br />\r\n<span>- Hotel/case private: 10.000&nbsp;</span></p>\r\n\r\n<p><span>67.459</span></p>\r\n\r\n<p><br />\r\n<span>- Aree di accoglienza: 35.690</span></p>\r\n\r\n<p><br />\r\n<span>- Hotel/case private: 31.769</span></p>\r\n\r\n<p><span>10.028</span></p>\r\n\r\n<p><strong><span>Aree di accoglienza&nbsp;</span></strong><br 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Questo obiettivo ha previsto diverse soluzioni per gli abitanti del “cratere” sismico con abitazione distrutta, inagibile o in zona rossa: gli edifici del <strong>Progetto CASE  – Complessi antisismici sostenibili ed ecocompatibili</strong>, i <strong>MAP-Moduli Abitativi Provvisori</strong>, gli affitti agevolati, le sistemazioni negli alberghi  e nelle strutture messe a disposizione dallo Stato e il CAS-Contributo di autonoma sistemazione. In particolare, per i cittadini aquilani colpiti dal terremoto, il Dipartimento della protezione civile ha avviato una rilevazione per conoscere e monitorare i fabbisogni alloggiativi. </p>\n<p>Nell’ambito del Progetto C.A.S.E, sono stati realizzati in 19 aree del comune dell’Aquila 185 edifici antisismici, per un totale di circa 4.500 appartamenti in grado di ospitare oltre 15.000 persone. Le prime consegne dei quartieri del progetto Case sono iniziate il 29 settembre 2009, gli ultimi edifici sono stati consegnati a febbraio 2010. Il 31 marzo 2010 la gestione di tutti gli edifici del progetto è passata al Comune dell'Aquila.</p>\n<p>Per i cittadini degli altri comuni abruzzesi colpiti dal terremoto e per alcuni abitanti delle frazioni del Comune dell’Aquila, con casa distrutta o inagibile o in \"zona rossa\", sono stati  invece previsti, come soluzione abitativa temporanea, i Map. In totale, per i comuni fuori L'Aquila sono state previste circa 1900 casette di legno mentre 1400 moduli circa sono stati costruiti nel Comune dell'Aquila, di cui oltre 1100 realizzati dal Dipartimento della Protezione Civile. A questi si devono aggiungere anche gli oltre 360 Map donati da imprese, enti, associazioni e fondazioni sia come abitazioni ad uso privato sia come strutture per servizi al cittadino, come ambulatori o scuole.</p>\n<p>Parallelamente, il Governo ha avviato altre importanti azioni per la ripresa dei territori colpiti dal terremoto, dai contributi per la riparazione e la ricostruzione delle abitazioni agli indennizzi per le attività produttive e le associazioni culturali. (Ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri (Opcm) n.<strong>3778</strong> e n.<strong>3779<a href=\"http://www.protezionecivile.it/amministrazione-trasparente/provvedimenti/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/opcm-n-3779-del-6-giugno-2009-ulteriori-interventi-per-il-terremoto-in-abruzzo-del-6-aprile-2009\"> </a></strong>del 6 giugno per edifici A, B e C, Opcm n.<strong>3790<a href=\"http://www.protezionecivile.it/amministrazione-trasparente/provvedimenti/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/opcm-n-3790-del-9-luglio-2009-ulteriori-interventi-urgenti-per-fronteggiare-il-terremoto-in-abruzzo-del-6-aprile-2009-e-altre-disposizioni-urgenti-di-\"> </a></strong>del 9 luglio 2009 per edifici E e Opcm n.<strong>3820<a href=\"http://www.protezionecivile.it/amministrazione-trasparente/provvedimenti/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/opcm-n-3820-del-12-novembre-2009-ulteriori-interventi-per-il-terremoto-in-abruzzo-del-6-aprile-2009-e-altre-disposizioni-di-protezione-civile\"> </a></strong>del 12 novembre 2009 per gli aggregati in muratura e Opcm n.<strong>3789<a href=\"http://www.protezionecivile.it/amministrazione-trasparente/provvedimenti/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/opcm-n-3789-del-9-luglio-2009-ulteriori-interventi-per-il-terremoto-in-abruzzo-del-6-aprile-2009-e-altre-disposizioni-urgenti-di-protezione-civile\"> </a></strong>del 9 luglio 2009)</p>\n","value":"<p>A seguito del terremoto del 6 aprile, uno degli obiettivi prioritari è stato quello di garantire alla popolazione colpita, il prima possibile, una sistemazione adeguata nell’attesa di riparare o ricostruire la propria casa. 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Complessivamente, fino a marzo 2010 sono stati svolti 80.000 sopralluoghi, di cui alcuni per seconde verifiche, su un totale di 73.521 edifici. Tutto il rilievo è stato svolto grazie alla collaborazione di più di 5.000 tecnici volontari provenienti da tutta l’Italia.</p>\n<p>Questi gli esiti delle verifiche di agibilità aggiornati a marzo 2010:</p>\n","value":"<p>Nei primi 60 giorni dalla scossa del 6 aprile sono stati oltre 50.000 i sopralluoghi svolti per verificare le condizioni di sicurezza dei fabbricati e stabilirne l’agibilità sismica. Complessivamente, fino a marzo 2010 sono stati svolti 80.000 sopralluoghi, di cui alcuni per seconde verifiche, su un totale di 73.521 edifici. 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Riportiamo le maggiori attività eseguite dalla funzione fino al 31 gennaio 2010.</p>\n","value":"<p>All’interno della Di.coma.c ha operato una funzione dedicata alla “Sanità, assistenza sociale e assistenza veterinaria” che ha lavorato durante tutto il periodo emergenziale in diretto contatto con: Centrale operativa 118, Croce Rossa Italiana, Asl, Ordine di Malta, Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise. 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L’intervento - attivato secondo le linee guida dei “Criteri di massima sugli interventi psicosociali da attuare nelle catastrofi” del 13 giugno 2006 -  è stato articolato in diverse fasi operative.</p>\n<p>In una prima fase gli psicologi hanno sostenuto i familiari delle vittime durante la ricerca delle persone sotto le macerie e il riconoscimento delle salme. In quest’ultimo caso, ogni familiare è stato accompagnato da uno psicologo. Ciò ha permesso di dare un aspetto più umano alle procedure di riconoscimento e certificazione e di agevolare le attività dei professionisti della polizia scientifica, dei carabinieri e della Azienda Sanitaria Locale, che si sono potuti dedicare completamente ad azioni di carattere tecnico. Durante i primi momenti dell’emergenza gli psicologi hanno potuto creare una relazione con i parenti delle vittime, che ha consentito una vicinanza e un sostegno anche nel corso dei funerali.</p>\n<p>In una seconda fase, gli psicologi hanno lavorato nelle aree di accoglienza, per essere vicini alla popolazione rimasta senza casa. L’intervento è stato organizzato a livello centrale dalla Di.coma.C, in relazione alle richieste che provenivano dalle aree.</p>\n<p>L’attività è stata curata dalle associazioni di volontariato di protezione civile  di settore che hanno lavorato con l’obiettivo di rinforzare e supplire le risposte del Sistema sanitario regionale e dei servizi sociali del Comune dell’Aquila. Le iniziative a supporto della popolazione sono state mirate, in particolare, a incentivare i processi di autodeterminazione, riconoscendo a ogni persona il diritto di operare scelte consapevoli per il proprio benessere, favorire la diffusione e la comprensione di informazioni utili e attivare comportamenti auto-protettivi.</p>\n","value":"<p>Nella diverse fasi della gestione emergenziale è stato garantito sostegno psico-sociale costante alla popolazione assistita, a partire dalle persone anziane, dai bambini e dagli adulti che manifestavano un disagio significativo rispetto alla condizione che stavano vivendo. L’intervento - attivato secondo le linee guida dei “Criteri di massima sugli interventi psicosociali da attuare nelle catastrofi” del 13 giugno 2006 - &nbsp;è stato articolato in diverse fasi operative.</p>\r\n\r\n<p>In una prima fase gli psicologi hanno sostenuto i familiari delle vittime durante la ricerca delle persone sotto le macerie e il riconoscimento delle salme. 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Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, perché il rientro in classe degli oltre 17mila studenti del “cratere sismico” fosse possibile, è stato necessario un lavoro grande e condiviso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di tutte le Istituzioni.</span></span></span></p>\n<p><span><span>Il Dipartimento ha lavorato insieme alle Istituzioni competenti per rendere possibile questa scelta e far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza, negli istituti in muratura o cemento armato dove sono stati fatti gli interventi, oppure nei nuovi </span></span><a href=\"@data_handler_company_url@/media-comunicazione/dossier/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/musp-moduli-ad-uso-scolastico-provvisori\">Musp</a><a href=\"@data_handler_company_url@/media-comunicazione/dossier/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/musp-moduli-ad-uso-scolastico-provvisori\"><span>,</span></a><span> i moduli ad uso scolastico </span><a href=\"@data_handler_company_url@/media-comunicazione/dossier/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/musp-moduli-ad-uso-scolastico-provvisori\"><span>provvisori</span></a><span> che sostituiscono la vecchia sede per il tempo necessario a ripararla o ricostruirla.</span></p>\n<p><span><span>Prima di accogliere gli studenti, ogni scuola è stata sottoposta a test di agibilità: dal collaudo statico degli edifici, alle prove necessarie per il rilascio delle certificazioni igienico-sanitarie, di conformità degli impianti e di prevenzione degli incendi.</span></span></p>\n<p><span><span>La sicurezza degli istituti scolastici è comprensibilmente la prima preoccupazione, ma per difendersi dal rischio sismico è fondamentale anche una più ampia riflessione sui rischi naturali del nostro Paese e, in particolare, del territorio in cui si vive. Per questo il Dipartimento ha investito anche su attività di informazione e formazione, predisponendo un ciclo di incontri con genitori e insegnanti e lavorando accanto agli studenti per un ritorno in classe sereno e consapevole.</span></span></p>\n<p><span><span>Il progetto di Protezione Civile “Scuola sicura” –  realizzato in collaborazione con le componenti e le strutture del Servizio nazionale, del Miur, dell’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, della rete Laboratori universitari ingegneria Sismica (ReLuiS), delle istituzioni locali e dei comuni del ‘cratere’ – è partito prima della riapertura delle scuole con una “operazione trasparenza” sugli interventi tecnico-ingegneristici negli edifici scolastici ed è proseguito con percorsi formativi rivolti ai ragazzi per alimentare in loro la conoscenza, la coscienza e la capacità di autodifesa dal terremoto.</span></span></p>\n<p><span><span>Le lezioni hanno preso il via ‘a porte aperte’ con un presidio di Protezione Civile in ogni scuola, per rispondere alle domande dei ragazzi e preparare insieme a loro le prove di evacuazione previste dal piano di sicurezza d’istituto e una squadra permanente di intervento di tecnici strutturisti – addestrata in modo specifico per l’analisi di fabbricati scolastici – è rimasta a disposizione delle autorità scolastiche per eventuali richieste di verifica.</span></span></p>\n<p><span><span>Anche gli studenti dell’Università degli Studi dell’Aquila hanno potuto riprendere le lezioni in strutture temporanee e il Dipartimento, in collaborazione con Regione e Università ha garantito un servizio di trasporto gratuito destinato anche agli studenti al di fuori del “cratere” sismico.</span></span></p>\n<p> </p>\n<p> </p>\n","value":"<p><span><span><span>La continuità e la ripresa delle attività scolastiche è uno dei temi prioritari nella gestione di un’emergenza complessa. Dopo il terremoto del 6 aprile 2009, perché il rientro in classe degli oltre 17mila studenti del “cratere sismico” fosse possibile, è stato necessario un lavoro grande e condiviso da parte del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e di tutte le Istituzioni.</span></span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Il Dipartimento ha lavorato insieme alle Istituzioni competenti per rendere possibile questa scelta e far tornare i ragazzi a scuola in sicurezza, negli istituti in muratura o cemento armato dove sono stati fatti gli interventi, oppure nei nuovi&nbsp;</span></span><a href=\"@data_handler_company_url@/media-comunicazione/dossier/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/musp-moduli-ad-uso-scolastico-provvisori\">Musp</a><a href=\"@data_handler_company_url@/media-comunicazione/dossier/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/musp-moduli-ad-uso-scolastico-provvisori\"><span>,</span></a><span> i moduli ad uso scolastico </span><a href=\"@data_handler_company_url@/media-comunicazione/dossier/dettaglio/-/asset_publisher/default/content/musp-moduli-ad-uso-scolastico-provvisori\"><span>provvisori</span></a><span>&nbsp;che sostituiscono la vecchia sede per il tempo necessario a ripararla o ricostruirla.</span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Prima di accogliere gli studenti, ogni scuola è stata sottoposta a test di agibilità: dal collaudo statico degli edifici, alle prove necessarie per il rilascio delle certificazioni igienico-sanitarie, di conformità degli impianti e di prevenzione degli incendi.</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>La sicurezza degli istituti scolastici è comprensibilmente la prima preoccupazione, ma per difendersi dal rischio sismico è fondamentale anche una più ampia riflessione sui rischi naturali del nostro Paese e, in particolare, del territorio in cui si vive. Per questo il Dipartimento ha investito anche su attività di informazione e formazione, predisponendo un ciclo di incontri con genitori e insegnanti e lavorando accanto agli studenti per un ritorno in classe sereno e consapevole.</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Il progetto di Protezione Civile “Scuola sicura” –&nbsp; realizzato in collaborazione con le componenti e le strutture del Servizio nazionale, del Miur, dell’istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, della rete Laboratori universitari ingegneria Sismica (ReLuiS), delle istituzioni locali e dei comuni del ‘cratere’ – è partito prima della riapertura delle scuole con una “operazione trasparenza” sugli interventi tecnico-ingegneristici negli edifici scolastici ed è proseguito con percorsi formativi rivolti ai ragazzi per alimentare in loro la conoscenza, la coscienza e la capacità di autodifesa dal terremoto.</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Le lezioni hanno preso il via ‘a porte aperte’ con un presidio di Protezione Civile in ogni scuola, per rispondere alle domande dei ragazzi e preparare insieme a loro le prove di evacuazione previste dal piano di sicurezza d’istituto e una squadra permanente di intervento di tecnici strutturisti – addestrata in modo specifico per l’analisi di fabbricati scolastici – è rimasta a disposizione delle autorità scolastiche per eventuali richieste di verifica.</span></span></p>\r\n\r\n<p><span><span>Anche gli studenti dell’Università degli Studi dell’Aquila hanno potuto riprendere le lezioni in strutture temporanee e il Dipartimento, in collaborazione con Regione e Università ha garantito un servizio di trasporto gratuito destinato anche agli studenti al di fuori del “cratere” sismico.</span></span></p>\r\n\r\n<p>&nbsp;</p>\r\n\r\n<p>&nbsp;</p>\r\n"},"field_abstract":null,"field_data":"2019-04-03T14:56:00+02:00","field_categoria_primaria":"approfondimento","field_codice_lingua":false,"fields":{"slug":"/sismiche/terremoto-abruzzo-2009/ritorno-scuola/"},"relationships":{"field_sottodominio":{"name":"Emergenze"},"field_immagine_anteprima":null,"field_immagine_dettaglio":null}}]},"drupal_internal__id":2369},{"field_titolo":"Beni culturali","field_tabella":null,"field_testo":null,"relationships":{"field_immagine":null,"field_video":null,"field_link_interni":[{"__typename":"node__approfondimento","title":"Beni culturali","field_titolo_esteso":"Beni culturali","body":{"processed":"<p>Il terremoto del 6 aprile 2009  ha provocato danni gravissimi anche al patrimonio culturale della Regione Abruzzo e della città dell’Aquila in particolare. Superata la fase di primissima emergenza, durante la quale la priorità assoluta è stata l’assistenza alla popolazione, è stata avviata l’attività di rilevamento danni sul patrimonio culturale da parte delle squadre miste formate dal personale del Mibact (Direzione Regionale e Soprintendenza ai Beni architettonici)  e da gruppi universitari chiamati a collaborare con il Sistema di protezione civile.Un Vice-Commissario ha coordinato sopralluoghi, verifiche di agibilità, messe in sicurezza e recupero dei beni artistici.</p>\n<p>I rilievi sull’intero patrimonio monumentale sono stati complessivamente circa 1.800: dei quali 1.045 nelle Chiese e 700 sui palazzi. Molte chiese sono state ripristinate e riaperte grazie al progetto “Una chiesa per Natale” e 3 MEP-Moduli ecclesiastici provvisori sono stati realizzati per sostituire le chiese distrutte o danneggiate dal terremoto.</p>\n<p>Sono stati infine recuperati circa 5mila beni artistici mobili e oltre 400mila beni librari. </p>\n","value":"<p>Il terremoto del 6 aprile 2009 &nbsp;ha provocato danni gravissimi anche al patrimonio culturale della Regione Abruzzo e della città dell’Aquila in particolare. 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Oltre al sito web istituzionale, che ha seguito quotidianamente le attività emergenziali in una sezione dedicata, il Dipartimento ha introdotto nuovi strumenti di comunicazione per rispondere in modo diretto alle esigenze dei cittadini del cratere sismico. </p>\n","value":"<p>La funzione Comunicazione ha svolto attività di informazione e comunicazione rivolte alla popolazione coinvolta nell’emergenza. 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In seguito tale rilievo è stato ripetuto, con verifiche incrociate realizzate da squadre diverse, in modo da avere una valutazione più affidabile e condivisa.</p>\n<p>A 36 ore dall’evento principale, risultavano monitorate circa 70 località. Verifiche e controlli successivi, in molti casi ripetuti nel tempo, hanno consentito di monitorare gli effetti su circa 315 località.</p>\n<p>Pubblichiamo quindi l’elenco dei centri abitati danneggiati, con il rispettivo valore d’intensità macrosismica, che sintetizza il livello e la diffusione dei danni subiti. La valutazione finale dell’intensità MCS in ogni località è stata il frutto di una decisione collegiale. L’attribuzione dei valori d’intensità ai centri abitati è stata effettuata applicando la scala macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg - MCS, che permette una rapida applicazione e fornisce valutazioni direttamente correlate al danneggiamento.</p>\n<p>Il rilievo macrosismico è stato condotto da operatori di vari Enti che aderiscono al gruppo Quest - Quick Earthquake Survey Team, composto da: squadre di rilevatori delle sezioni Ingv - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Bologna, Roma, Napoli e Catania, squadre del Dipartimento nazionale della Protezione Civile supportate da tecnici Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e team dell’Università della Basilicata e del Consiglio Nazionale delle Ricerche Imaa - Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale.</p>\n<p><strong>Microzonazione Sismica.</strong> Da maggio 2009 è stato possibile intraprendere anche un altro tipo di monitoraggio del territorio aquilano, con l’avvio del piano di Microzonazione Sismica (MS) nei Comuni colpiti dal terremoto, come stabilito dall'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3772, art. n. 13.</p>\n<p>Si tratta di studi strumentali all’attività di pianificazione del territorio e dell’emergenza, per una migliore e consapevole individuazione degli elementi strategici e delle risorse di protezione civile, oltre che alla ricostruzione dei centri abitati che si distinguono tra zone stabili, zone stabili suscettibili di amplificazione locale, e zone soggette a instabilità quali frane, fratturazioni superficiali e liquefazioni del terreno.</p>\n<p>La MS per la ricostruzione dei Comuni più danneggiati è stata realizzata sulla base degli “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica” approvati l’11 novembre 2008 dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Gruppo di lavoro MS, 2008).</p>\n<p>Gli studi sono stati condotti su 12 macroaree dell'area aquilana rese disponibili su questo sito dal mese di gennaio 2010: carta d’inquadramento geografico, carta geolitologica, sezioni geolitologiche, carta delle indagini, carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica (carta di livello 1), carta di microzonazione sismica (carta di livello 3):<br />\n <br />\n1) L’Aquila Centro<br />\n2) L’Aquila Ovest (Cansatessa-Pettino-Coppito)<br />\n3) L’Aquila Est (Tempera, Paganica, San Gregorio, Bazzano)<br />\n4) Poggio Picenze, San Pio delle Camere (Castelnuovo), Barisciano<br />\n5) Onna<br />\n6) Villa S.Angelo (Tussillo), S.Eusanio Forconese (Casentino), Fossa<br />\n7) S.Demetrio ne' Vestini (Stiffe), Fagnano Alto (Vallecupa, Pedicciano), Arischia<br />\n8) Poggio Roio, Colle Roio, Roio Piano, Santa Rufina, Contrada Cavalli<br />\n9) Bagno Grande, Bagno Piccolo, Civita di Bagno, Pianola, San Benedetto, San Felice d’Ocre, Valle-Cavalletto<br />\n10) Castelvecchio Subequo, Goriano Sicoli<br />\n11) Collebrincioni, Camarda<br />\n12) Navelli (Civitaretenga), Prata d’Ansidonia (S. Nicandro, Tussio).</p>\n<p>Le documentazioni sono state raccolte in un volume edito dalla Regione Abruzzo e dal Dipartimento della Protezione Civile.</p>\n<p>Lo studio è stato promosso e coordinato dal Dipartimento della Protezione civile con la Regione Abruzzo, con il coinvolgimento di circa 150 ricercatori e tecnici di 10 Università italiane (L’Aquila, Chieti-Pescara, Genova, Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Firenze, Basilicata, Roma1, Roma3, Siena), di 8 istituti di ricerca (Cnr, Ingv, Agi, ReLUIS, Ispra, Enea, Ogs, Gfz-Postdam), di 4 Regioni e 1 Provincia autonoma (Abruzzo, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Provincia di Trento) e dell'Ordine dei geologi della Regione Abruzzo.</p>\n","value":"<p><strong>Rilievi macrosismici. </strong>Nelle ore immediatamente successive al terremoto del 6 aprile si è attivato un team di esperti di rilevamento macrosismico, con l’obiettivo di raccogliere informazioni sugli effetti causati dal terremoto sul territorio e rendere disponibile nel più breve tempo possibile un quadro attendibile degli effetti prodotti rispetto all’area di danneggiamento. In seguito tale rilievo è stato ripetuto, con verifiche incrociate realizzate da squadre diverse, in modo da avere una valutazione più affidabile e condivisa.</p>\r\n\r\n<p>A 36 ore dall’evento principale, risultavano monitorate circa 70 località. Verifiche e controlli successivi, in molti casi ripetuti nel tempo, hanno consentito di monitorare gli effetti su circa 315 località.</p>\r\n\r\n<p>Pubblichiamo quindi l’elenco dei centri abitati danneggiati, con il rispettivo valore d’intensità macrosismica, che sintetizza il livello e la diffusione dei danni subiti. La valutazione finale dell’intensità MCS in ogni località è stata il frutto di una decisione collegiale. L’attribuzione dei valori d’intensità ai centri abitati è stata effettuata applicando la scala macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg - MCS, che permette una rapida applicazione e fornisce valutazioni direttamente correlate al danneggiamento.</p>\r\n\r\n<p>Il rilievo macrosismico è stato condotto da operatori di vari Enti che aderiscono al gruppo Quest - Quick Earthquake Survey Team, composto da: squadre di rilevatori delle sezioni Ingv - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Bologna, Roma, Napoli e Catania, squadre del Dipartimento nazionale della Protezione Civile supportate da tecnici Enea - Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e team dell’Università della Basilicata e del Consiglio Nazionale delle Ricerche Imaa - Istituto di Metodologie per l'Analisi Ambientale.</p>\r\n\r\n<p><strong>Microzonazione Sismica.</strong> Da maggio 2009 è stato possibile intraprendere anche un altro tipo di monitoraggio del territorio aquilano, con l’avvio del piano di Microzonazione Sismica (MS) nei Comuni colpiti dal terremoto, come stabilito dall'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3772, art. n. 13.</p>\r\n\r\n<p>Si tratta di studi strumentali all’attività di pianificazione del territorio e dell’emergenza, per una migliore e consapevole individuazione degli elementi strategici e delle risorse di protezione civile, oltre che alla ricostruzione dei centri abitati che si distinguono tra zone stabili, zone stabili suscettibili di amplificazione locale, e zone soggette a instabilità quali frane, fratturazioni superficiali e liquefazioni del terreno.</p>\r\n\r\n<p>La MS per la ricostruzione dei Comuni più danneggiati è stata realizzata sulla base degli “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica” approvati l’11 novembre 2008 dal Dipartimento della Protezione Civile e dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome (Gruppo di lavoro MS, 2008).</p>\r\n\r\n<p>Gli studi sono stati condotti su 12 macroaree dell'area aquilana rese disponibili su questo sito dal mese di gennaio 2010: carta d’inquadramento geografico, carta geolitologica, sezioni geolitologiche,&nbsp;carta delle indagini, carta delle&nbsp;microzone omogenee in prospettiva sismica (carta di livello 1),&nbsp;carta di microzonazione sismica (carta di livello 3):<br />\r\n&nbsp;<br />\r\n1) L’Aquila Centro<br />\r\n2) L’Aquila Ovest (Cansatessa-Pettino-Coppito)<br />\r\n3) L’Aquila Est (Tempera, Paganica, San Gregorio, Bazzano)<br />\r\n4) Poggio Picenze, San Pio delle Camere (Castelnuovo), Barisciano<br />\r\n5) Onna<br />\r\n6) Villa S.Angelo (Tussillo), S.Eusanio Forconese (Casentino), Fossa<br />\r\n7) S.Demetrio ne' Vestini (Stiffe), Fagnano Alto (Vallecupa, Pedicciano), Arischia<br />\r\n8) Poggio Roio, Colle Roio, Roio Piano, Santa Rufina, Contrada Cavalli<br />\r\n9) Bagno Grande, Bagno Piccolo, Civita di Bagno, Pianola, San Benedetto, San Felice d’Ocre, Valle-Cavalletto<br />\r\n10) Castelvecchio Subequo, Goriano Sicoli<br />\r\n11) Collebrincioni, Camarda<br />\r\n12) Navelli (Civitaretenga), Prata d’Ansidonia (S. 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